Si riparte. L’anno scolastico 2021/2022 prende avvio tra vecchie (tante) e nuove (poche) regole che continueranno a modificare la vita dei bambini e degli insegnanti. I primi a rientrare in aula come sempre saranno gli studenti della Provincia autonoma di Bolzano mentre gli ultimi saranno i ragazzi della Calabria.
Un ritorno sui banchi in presenza. Nessuno sarà in didattica a distanza: il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi e il suo Governo hanno voluto a tutti i costi archiviare le lezioni online. In classe ci saranno tutti i docenti di posto comune: quest’anno – ci confermano i presidi – gli uffici scolastici regionali e viale Trastevere hanno fatto un grande sforzo per assicurare già dal primo settembre maestri e professori in sezione. Un successo claudicante visto che mancano comunque le nomine dei supplenti annuali e i docenti di sostegno che possono garantire ai ragazzi disabili il diritto a una scuola uguale per tutti.
Restano pure le classi troppo numerose: secondo un dossier presentato da “Tutto Scuola”, in duemila scuole quasi 400 mila studenti studiano in aule sovraffollate. Più nello specifico, le cosiddette classi pollaio sono quasi 14mila (dai 27 ai 40 alunni). In viale Trastevere hanno in mano un monitoraggio della situazione ma ancora non è stata presa alcuna decisione per farle sparire.

IL CALENDARIO DELLA RIPARTENZA – Provincia autonoma di Bolzano: sono gli unici e i primi a ripartire il 6 settembre. Nei giorni scorsi non sono mancati problemi con una cinquantina di docenti delle scuole di lingua tedesca sprovvisti di Green pass ma l’intendente di questa istituzione è convinta che da lunedì ci saranno meno problemi. La maggioranza dei ragazzi torneranno in classe lunedì prossimo (13): Lombardia, Toscana, Trentino, Valle d’Aosta, Piemonte, primarie e medie del Veneto, Lazio, Basilicata, Abruzzo, Emilia Romagna e Umbria. Martedì 14 toccherà alla Sardegna. Il 15 sarà il turno di Toscana, Molise, Liguria e Marche. Rientreranno in classe il 16 gli studenti di Friuli Venezia Giulia e Sicilia e le superiori del Veneto. La Calabria invece tornerà sui banchi il 20.

LE REGOLE – Molte le norme da rispettare stabilite dal ministero dell’Istruzione su indicazione del Comitato tecnico scientifico.

Temperatura – Non è cambiata la norma. Non si va a scuola con una temperatura superiore ai 37,5. La misurazione della febbre dovrà essere fatta dalla famiglia e dal personale scolastico in caso si presenti un malessere durante l’orario scolastico. In quel caso il bambino viene isolato e l’addetto al Covid chiama i genitori e avvisa l’Asl.

Green pass – A doverlo presentare sono i docenti e il personale Ata (bidelli, amministrativi). Ad oggi non esiste ancora la piattaforma del ministero e i passaporti vaccinali devono essere controllati ad uno ad uno prima dell’ingresso a scuola attraverso l’App che si usa anche per entrare in musei o ristoranti. Il ministro ha assicurato che la piattaforma sarà pronta per il 13. A vigilare sui green pass in questi giorni devono essere i presidi che nella maggior parte dei casi, dopo apposita formazione, hanno delegato i collaboratori scolastici e i docenti.

Scaglionamenti – Anche quest’anno dovranno essere applicati per garantire un ingresso in sicurezza. La norma riguarda soprattutto gli studenti delle scuole superiori dove in molti casi sono previsti due turni per entrare in classe. La giornata scolastica rischia di essere più lunga del solito, ma entro le 17 le scuole chiuderanno le attività per permettere le pulizie e la sanificazione degli ambienti.

Palestra – Le attività di laboratorio e di educazione fisica sono permesse come lo scorso anno. L’ora di ginnastica si svolge senza mascherina ma il Cts ha raccomandato di evitare gli sport di squadra per eliminare le occasioni di contagio.

Mensa – Quest’anno è possibile tornare a mangiare tutti insieme ma a turno e mantenendo il distanziamento. Gli studenti possono togliere la mascherina per mangiare. Da segnalare, in ogni caso, che molti istituti hanno continuato a privilegiare il pranzo in classe che è risultato essere meno caotico e più efficiente.

Positivo in classe – quando uno studente ha i sintomi da Covid durante le lezioni e viene isolato in un’aula a parte. In seguito viene chiamato uno dei genitori che lo porterà il prima possibile a casa e attiverà a procedura di controllo con la Asl. Se ne occuperà il referente Covid. Per quanto riguarda la quarantena della classe: in caso di studente o docente positivo, chi è vaccinato può tornare dopo 7 giorni, gli altri dopo 10.

Mascherine – Sopra i sei anni bisogna continuare ad indossarle. Solo nelle classi dove tutti gli studenti sono vaccinati possono essere tolte (parliamo dei ragazzi dai 12 anni in su).

Distanziamento – L’indicazione di tenere separati i banchi di un metro l’uno dall’altro resta ma non è più obbligatoria. Le classi ove non è possibile avere lo spazio possono derogare mantenendo chiaramente la mascherina sul volto.

Finestre aperte – Anche in questo caso il Cts ha detto che vanno tenute aperte anche durante le lezioni e anche nei mesi più freddi.

Disinfezione delle mani – I dispenser con il gel disinfettante dovranno continuare ad essere presenti nelle aule, all’ingresso della scuola, in mensa, nei bagni.

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