Ha svolto delle visite a pagamento mentre era in aspettativa: è questa l’accusa rivolta al sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, contenuta in una nota della Direzione regionale Salute e Integrazione Socio-sanitaria della Regione Lazio. Il membro del governo è stato quindi segnalato all’Ordine dei medici di Roma e all’Università di Tor Vergata, l’istituto dove Sileri lavorava da medico prima di diventare senatore del M5s. Un’interrogazione presentate da Fratelli d’Italia in Parlamento chiede ora al ministro della Salute, Roberto Speranza, di valutare la possibilità delle dimissioni per il suo sottosegretario. Che però a La Repubblica replica: “Si tratta di documenti vecchi e superati, notizie false create ad arte da gruppi di potere contro la mia persona”.
Il quotidiano romano svela il contenuto della nota firmata dai dirigenti Massimo Annichiarico e Paola Maddaloni: “Il prof. Sileri ha esercitato attività professionale, sia pure di natura occasionale, presso la casa di cura Nuova Villa Claudia con oneri a carico del singolo utente e del Servizio sanitario regionale”. “Trattandosi di attività non svolta presso l’amministrazione di appartenenza per il mantenimento di competenze, né (di insegnamento e tutoraggio) a titolo gratuito – scrivono i due dirigenti – la presente verrà trasmessa all’Ordine dei Medici di Roma e all’Università di Tor Vergata”. La legge infatti consente a un medico in aspettativa di svolgere attività occasionali, ma solo “per evitare la perdita della professionalità acquisita”. Inoltre, le prestazioni devono essere gratuite e avvenire nella clinica dove si lavora.
Sileri prima di entrare in Parlamento nel marzo 2018 faceva il medico all’ateneo di Tor Vergata, che però si appoggia alla casa di cura Nuova Villa Claudia per l’attività di formazione. Nel maggio di quest’anno scoppia il caso per via di alcuni servizi de Le Iene, in cui si sostiene appunto che il sottosegretario avesse svolto visite e prestazioni a pagamento. Sileri alla trasmissione Mediaset aveva replicato: “Si trattava di attività di formazione e tutoraggio“. L’opposizione regionale e in particolare FdI con il consigliere Antonello Aurigemma però hanno sempre contestato questa versione, tanto da spingere l’assessore alla Sanità del Lazio, Alessio D’Amato, a disporre un’istruttoria sul caso.
Il risultato è la nota di cui sopra, in cui si specifica anche che l’incasso della casa di cura Nuova Villa Claudia verrà “scomputato dal livello massimo di finanziamento per l’anno corrente perché la Casa di cura, pur essendo in possesso degli elementi conoscitivi idonei a prevenire i fatti, avrebbe consentito l’erogazione di prestazioni in modo non conforme alla cornice normativa prevista”. Sileri però rigetta la ricostruzione fatta dai due dirigenti regionali e spiega: “Per rendersene conto basta chiedere al direttore generale del Policlinico di Tor Vergata, al rettore, al direttore della scuola di specializzazione, all’assessore alla Salute del Lazio e al presidente dell’Ordine dei medici di Roma”. Il sottosegretario, scrive sempre La Repubblica, vorrebbe replicare in prima persona in Aula all’interrogazione di FdI, al posto del ministro Speranza.