Dopo questa estate è possibile che la stagione dei concerti, che si sono svolti a capienza ridotta con distanziamento e mascherine, si spenga per tutto l’autunno-inverno. Sia gli artisti che i lavoratori dello spettacolo – che hanno vissuto enormi difficoltà legate al blocco degli spettacoli in tempi di piena pandemia – stanno iniziando a soffrire la mancanza delle risposte dal Governo. Cosmo in una lettera aperta ai vertici della politica ha chiesto apertamente di rivedere le norme anti Covid con la spinta propulsiva del Green Pass e delle vaccinazioni che a settembre dovrebbero arrivare all’80%, secondo le stime del generale e commissario straordinario per l’emergenza Covid Figliuolo. L’obiettivo è arrivare alla capienza piena e in sicurezza. Già Salmo con l’ormai famoso concerto ad Olbia, senza alcuna sicurezza, aveva lanciato un messaggio forte e chiaro: mentre altrove ognuno fa quello che vuole per i concerti esistono limitazioni e regole assurde.
Stavolta tocca a Mahmood “prendere parola” sull’argomento a causa del rinvio per la terza volta del suo tour che era previsto per questo autunno-inverno. Il motivo è che non ci sono novità sul fronte governativo per un allargamento delle capienze con green pass e nuovi dati delle vaccinazioni. “A quasi due anni dall’inizio della pandemia, il nostro settore si trova ancora allo stesso punto: siamo fermi (tolte poche, troppe poche, situazioni a capienze ridotte che non permettono ovviamente di sostenere eventi vicini alla vecchia normalità). – scrive l’artista sui social – Oggi mi ritrovo a spostare le date del tour per la terza volta; e come me moltissimi miei colleghi e colleghe saranno obbligati a farlo mentre altri sono già stati costretti. Ciò che differenzia questo spostamento dai precedenti è che, oggi, abbiamo a disposizione degli strumenti che permetterebbero di poter fare i concerti in sicurezza: i green pass. Guardo fuori dall’Italia e vedo che si può fare, evidentemente quando ci sono la volontà e l’attenzione verso un settore, le soluzioni si trovano”.
E ancora: “Provo un forte sentimento di abbandono da parte delle istituzioni. Da parte loro, molto spesso, viene chiesto agli artisti di esporsi per la tutela di diritti della persona, per sensibilizzare il nostro pubblico verso temi che si dibattono a livello politico. Ora, invece, ci sentiamo soli, non considerati da uno Stato la cui maggior parte dei rappresentanti pensa solo a litigare sui social e a creare continuamente fazioni avverse tra le persone. Adesso è arrivato il momento di ascoltarci. È davvero giunto il turno dei nostri diritti, quelli degli artisti, degli addetti ai lavori e quelli del pubblico: abbiamo il diritto di tornare a fare il nostro mestiere e chi ci segue ha il diritto di tornare a riempire la propria vita di arte, cultura e intrattenimento. Abbiamo il diritto di tornare a vivere e riappropriarci delle nostre passioni. Abbiamo il diritto di essere ascoltati”.
Un appello che sarà accolto anche da tanti altri artisti e dalle stesse agenzie live. Lo stesso Ferdinando Salzano, patron dell’agenzia Friends And Partners e organizzatore degli eventi di Mahmood, durante la conferenza stampa dei Seat Music Awards, aveva annunciato: “A breve arriverà una comunicazione su una posizione importante delle agenzie live e degli artisti. L’autunno dei concerti si salva con il Green Pass e capienza piena che sia posti in piedi che seduti e con obbligo mascherina e temperatura. Se non sarà così sarà una sciagura per tutto il settore”.