Sono dieci ragazzi e sette ragazze. Il più piccolo ha 18 anni e il più grande 21. Sono studenti universitari lavoratori ma anche maturandi. Sono entusiasti e vogliono tutto tranne che una cosa: essere sottovalutati. Sono di Gallarate, nel Varesotto, e sono la lista più giovane d’Italia che si presenterà alle prossime elezioni amministrative in programma il 3 e 4 ottobre. La lista si chiama Gente di Gallarate e, insieme a PiùGallarate, appoggerà la corsa di Sonia Serati a sindaco della cittadina in provincia di Varese, 53mila abitanti, attualmente guidata da una coalizione di centrodestra capitanata dal sindaco leghista Andrea Cassani.
Il primato della lista più giovane d’Italia in corsa alle Amministrative 2021 riporta così le parole “giovani” e “Gallarate” alla ribalta dopo che lo scorso gennaio balzarono alle cronache nazionali per la maxi rissa in piazza organizzata su Facebook, che portò a provvedimenti cautelari nei confronti di 17 giovanissimi (tra cui 15 minorenni).

“Quell’episodio è stato una pagina brutta per la nostra città, ma è evidente che i giovani hanno anche tanto da dire e da dare. E la lista Gente di Gallarate, di cui sono profondamente orgogliosa, è qui a dimostrarlo”, dice il candidato sindaco Serati. “Molti dei candidati conoscono i ragazzi coinvolti in quell’episodio, forse è anche per questo che hanno deciso di mettersi in gioco: per rispondere ad evidenti disagi e mancanze che affliggono la loro generazione cittadina”.

Serati è un’insegnante di lettere di 46 anni dell’istituto superiore cittadino Gadda-Rosselli. La sua discesa in campo nell’arena politica gallaratese, dice, è nata per “rispondere a ciò che dico sempre ai miei studenti, e cioè che i problemi non si risolvono con le polemiche ma mettendosi a disposizione. Mi sono candidata per dare l’esempio”. Il coinvolgimento dei più giovani per Serati è stato una naturale conseguenza: “Ho proposto a qualche amico dei miei figli e ai miei ex alunni l’idea di un’esperienza politica. Fin dall’inizio hanno collaborato, portando le loro idee e riflessioni, poi sono arrivati la solidarietà e il sostegno da parte dei loro coetanei e a quel punto si sono sentiti protagonisti e pronti a fare un ulteriore passo”. Ma che cosa chiedono i giovani? “Mi hanno colpito tante cose in questi mesi”, dice la candidata sindaco. “Prima di tutto la pertinenza e l’incisività delle domande che mi hanno posto. Poi il fatto che avevano una percezione della politica come qualcosa di astratto e di bistrattato dagli adulti. La cosa che mi hanno chiesto con più insistenza è che in questa città cambino i modi e i toni con cui viene gestita la cosa pubblica: anche questo mi sembra un approccio molto significativo”.

Il programma di Serati spazia tra diversi punti, dall’auspicata Unione dei Comuni di Gallarate-Malpensa alla semplificazione burocratica passando per decoro dei quartieri e ambiente. Dove e come rientrano le politiche giovanili in tutto questo? “La lista più giovane d’Italia è già una parte attiva del nostro programma rivolto ai giovani e alla partecipazione in generale – dice- li abbiamo coinvolti, hanno voce, sono al mio fianco. È una politica che è già realtà”. E a chi storce il naso pensando che per questi candidati sia troppo presto, il candidato sindaco risponde senza indugi: “La pandemia e tutte le restrizioni ad essa collegata hanno acceso nei ragazzi ancora più entusiasmo di fare e di agire, lo percepisco anche a scuola. Il loro entusiasmo di poter esserci è incredibile. Certo, candidarsi in politica è un modo atipico e sicuramente molto impegnativo. Ma credo sia anche un bellissimo segnale dopo che Gallarate è finita sui tg nazionali per una maxi rissa tra minorenni”. Convinta di arrivare al ballottaggio contro la candidata del centrosinistra Margherita Silvestrini (“in un mondo ideale andrebbe così”), Serati ha già una certezza: “Se diventerò sindaco, nella mia giunta ci sarà spazio per un membro di Gente di Gallarate. Anzi, so già chi è e quale assessorato dargli”.

Ma se Serati è un volto nuovo nell’agone politico gallaratese, lo stesso non si può dire per altri membri della sua lista, figli di quel centrodestra in rottura con il sindaco uscente Cassani (come Luca Carabelli) o addirittura passato sui banchi dell’opposizione durante il mandato (l’ex forzista Leonardo Martucci). La stessa candidato sindaco non fa mistero di essere tesserata a +Europa. E allora il civismo dove sta? “La nostra coalizione è fatta di persone che, pur con il loro orientamento politico o con una tessera in tasca, hanno volontariamente deciso di correre staccati dall’insegna di un partito”, spiega Serati. “L’esperienza è un valore aggiunto, il principio dell’1 vale 1 ha dimostrato di non portare molto lontano… siamo qui per metterci a disposizione. E in questo rientra anche il poter guidare i nostri giovanissimi candidati alla scoperta della politica”. Una prima vittoria, intanto, potrebbe essere riportare i gallaratesi alle urne, dopo l’astensione che caratterizzò l’ultima tornata elettorale amministrativa, quando al ballottaggio meno della metà degli aventi diritto si presentò a votare.

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