Una linea telefonica 24 ore su 24 e diagnosi, psicoterapia e trattamento farmacologico direttamente dal Pronto soccorso. Sono queste le risorse con cui l'ospedale pediatrico romano vuole arginare dei fenomeni che hanno riguardato un adolescente su cinque in Europa durante la pandemia
Durante la pandemia, il suicidio è diventato la seconda causa di morte tra i giovani compresi tra i 15 e i 24 anni. In aumento, a causa della situazione di incertezza e dei lockdown, anche i fenomeni di stress e autolesionismo. L’ospedale pediatrico Bambin Gesù di Roma cerca di far fronte all’emergenza e lancia, in collaborazione con alcune Asl de Lazio, un servizio dedicato ad hoc, proprio in occasione della Giornata mondiale contro i comportamenti suicidari e a rischio.
Costituisce solo l’1,5% di tutte le cause di morte, ma secondo l’Organizzazione mondiale della sanità il rischio di suicidio riguarda 11 persone ogni 100 mila abitanti. Spesso è connesso a disturbi d’umore o alla presentazione di una depressione grave, soprattutto nella fascia d’età compresa tra i 12 e i 26 anni. Bambini e ragazzi – per la delicatezza della fase evolutiva – sembrano essere particolarmente esposti e il Covid non ha migliorato la situazione. Le misure restrittive hanno avuto infatti effetti molto significativi sulla loro salute mentale: in Europa un adolescente su 5 quest’anno ha messo in pratica comportamenti autolesivi. Mentre in Italia, solo al Bambin Gesù, il numero di richieste d’aiuto e consulenze specialistiche per ferite autoinflitte o ideazione e tentativo di suicidio è quasi raddoppiato. Allo stesso modo il numero di ricoverati: sono infatti passati dal 17% del totale dei giovani – nel gennaio 2020 – al 45% all’inizio del 2021. La tendenza sembra però in crescita già da qualche anno.
I dati raccolti dal più importante ospedale pediatrico di Roma, tra il 2011 e il 2018, segnalano un aumento delle consulenze neuropsichiatriche – effettuate in urgenza da specialisti dell’infanzia e dell’adolescenza – di ben 20 volte. A preoccupare sono in particolare i giovani tra i 10 e i 18 anni. Le relazioni coi coetanei interrotte e la sospensione e rimoludazione della quotidianità hanno causato un raddoppio nel numero di comportamenti a rischio durante il 2020 e il 2021. Nel primo hanno di pandemia, ad aprile, il 61% delle consulenze neuropsichiatriche ha riguardato fenomeni di ideazione e tentativi suicidari. Nel 2019 erano solo il 36% delle totali. Il dato però è peggiorato ulteriormente a gennaio 2021: rispetto allo stesso mese dell’anno precedente – quando l’intenzione concreta apparteneva al 39% dei giovani monitorati – la percentuale è arrivata al 63%. Come conseguenza sono aumentati anche i ricoveri legati al problema: sono infatti passati dal 17% nel gennaio 2020 al 45% del totale nel gennaio 2021. Molti poi – circa il 52% – sono stati causati da lesioni da taglio. Nel 2020 se ne segnalavano soltanto per il 29% dell’anno precedente.
Assistenza e prevenzione diventano quindi le parole d’ordine per combattere un problema sempre più diffuso. L’identificazione precoce, l’accuratezza nelle diagnosi e il trattamento integrato della depressione – avvertono gli esperti – aiuta notevolmente a ridurre il rischio di suicidio in età evolutiva. Il servizio offerto dal Bambin Gesù tenta di agire per tempo con i ragazzi che arrivano al Pronto Soccorso. L’obiettivo è identificare e trattare il disagio, attraverso un approccio farmacologico, ma soprattutto psicoterapeutico. “Questo modello – sottolinea Stefano Vicari, responsabile di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza del Bambino Gesù – permette uno stretto monitoraggio dei ragazzi e delle loro famiglie – coinvolte a loro volta nelle sedute con i professionisti – nella fase acuta, per ridurre il rischio di ripetuti comportamenti autolesivi, difficoltà gestionali per le famiglie e sovraccarico dei servizi ospedalieri . Per le consulenze psicologiche urgenti, l’ospedale ha predisposto una linea telefonica attiva tutti i giorni 24 ore su 24.
Se hai bisogno di aiuto o conosci qualcuno che potrebbe averne bisogno, ricordati che esiste Telefono amico Italia (0223272327), un servizio di ascolto attivo ogni giorno dalle 10 alle 24 da contattare in caso di solitudine, angoscia, tristezza, sconforto e rabbia. Per ricevere aiuto si può chiamare anche il 112, numero unico di emergenza. O contattare i volontari della onlus Samaritans allo 0677208977 (operativi tutti i giorni dalle ore 13 alle 22).