Tweet dopo tweet, la polemica è arrivata fino agli Stati Uniti e l'attore principale, Misha Collins, ha deciso di rispondere pubblicando un video dal sapore inequivocabile: "Ciao Italia, ti amo. L'amore è amore in qualsiasi lingua"
La stagione numero 15, nonché l’ultima, della serie televisiva “Supernatural” è approdata da qualche giorno su Rai4. Arrivati al 18esimo episodio, i fan attendevano con trepidazione la scena dell'”I Love You” che il protagonista Castiel, interpretato dall’attore Misha Collins, dice a Dean, interpretato da Jensen Ackles. Peccato che la Rai abbia deciso di trasformare quel “Ti Amo” in un “Ti Voglio Bene”.
A livello linguistico non è un errore: gli inglesi usano “I Love You” anche per dire “Ti voglio bene”. Ma se contestualizziamo quell'”I Love You”, si capisce subito che il contesto non è quello del “Ti Voglio bene”. Quella di Castiel era una vera e propria dichiarazione d’amore nei confronti di Dean: “L’unica cosa che voglio veramente so che non potrò mai averla. Ora ho capito: la felicità non risiede nell’avere ma nell’essere. Basta dirlo. Da quando ti ho tirato fuori dall’inferno, tu mi hai cambiato. I love you”.
La polemica non si è fatta attendere, e c’era da aspettarselo. “Hey, Rai4, informatevi e cercate un minimo di contesto per ciò che traducete. Misha Collins, interprete di Castiel in Supernatural, ha ribadito più volte che l'”I Love You” nella 15×18 è un “Ti Amo” e non un “Ti Voglio Bene”. 2021, eppure l’omofobia è di casa da voi”, ha scritto un utente su Twitter. “Tutti i Paesi in cui è andata in onda l’hanno tradotta in modo autentico e a noi l’hanno stravolta e storpiata, è grave eh”, ha twittato un altro.
Che si sia trattata di una scelta, e non di un errore, forse per censurare quell’amore omosessuale tra Dean e Castiel? Sui social ne sono convinti. Tweet dopo tweet, la polemica è arrivata fino agli Stati Uniti e l’attore principale, Misha Collins, ha deciso di rispondere pubblicando un video dal sapore inequivocabile: “Ciao Italia, ti amo. L’amore è amore in qualsiasi lingua”.