La donna, di Santa Maria Capua Vetere, era stata ricoverata lo scorso 29 agosto e i medici hanno fatto nascere suo figlio con un cesareo a 35 settimane. Il bimbo sta bene
Una donna di 28 anni è morta di Covid nel reparto dedicato alle donne in stato di gravidanza al II Policlinico di Napoli. La donna, di Santa Maria Capua Vetere, era stata ricoverata lo scorso 29 agosto e i medici hanno fatto nascere suo figlio con un cesareo a 35 settimane. Il bimbo sta bene. “Nei giorni seguenti al parto – spiega all’Ansa Giuseppe Bifulco, professore di Ginecologia e ostetricia e direttore del reparto per le donne con Covid al Policlinico – c’è stato un aggravamento del quadro respiratorio e avevamo dovuto trasferirla in rianimazione da un decina di giorni, ma oggi non ce l’ha fatta”. Due giorni fa sempre Policlinico di Napoli Federico II una bimba, nata di 26 settimane, è morta. La mamma, con Covid, in gravi condizioni. Dall’inizio della pandemia due neonati prematuri sono nati da donne contagiate da SAr Cov 2. Il professore Francesco Raimondi, Ordinario di pediatria e responsabile del reparto di Neonatologia della Federico II, aveva evidenziato che in ospedale continuano ad arrivare bimbi nati pretermine da mamme con Covid. Gli prematuri nati ad agosto al Policlinico sono comunque in buone condizioni.
“Abbiamo ancora due ragazze in terapia intensiva e gli arrivi sono costanti, il reparto è pieno. Anche confrontandoci con altri colleghi sul territorio molte donne incinte sono infettate anche se asintomatiche. Noi possiamo solo ricordare a tutte le donne in attesa di fare il vaccino dopo il terzo mese per evitare rischi e il cesareo prematuro”, spiega Giuseppe Bifulco. Quello della 29enne è il secondo decesso nel reparto. La prima donna era morta durante la prima ondata della pandemia, prima che ci fosse il vaccino, aveva comorbilità importanti ed era incinta di 16 settimane. Con lei morì anche il figlio.
L’afflusso di donne incinte no vax prosegue nel reparto del Policlinico e ieri anche il governatore campano Vincenzo De Luca ha rinnovato il suo appello: “Alle donne in stato di gravidanza dico di fare il vaccino dopo i primi tre mesi. Poi ognuno faccia le sue scelte. Noi più di quello che stiamo facendo non possiamo, dipende da voi la durata di questo calvario”. Nelle scorse settimane neonatologi, pediatri e ginecologi avevano segnalato al ministero della Salute di accelerare la vaccinazione anti-Covid delle donne in gravidanza ed in allattamento e dei bambini di età superiore ai 12 anni, affermando che ci sono “gravi anche per queste categorie”. I vaccini a mRNA, sottolineano le associazioni di specialisti sono “assolutamente sicuri sia per le donne in gravidanza, sia per le donne che allattano. In alcuni centri di riferimento nel mondo (come a Parigi, in Israele, in Belgio, in Irlanda, negli Usa) la vaccinazione in gravidanza viene offerta di routine. Non esistono controindicazioni e il vaccino, non influisce sulla fertilità della donna, né vi è alcun motivo per rimandare una gravidanza”. Queste indicazioni sono fornite anche in Italia dall’ultima circolare del ministero della Salute del 4 agosto e ribadite dall’Organizzazione Mondiale della Sanità in un documento del 25 giugno.