Un ritorno alla didattica in presenza al 75%, un “controllo a campione” dei green pass e, durante gli esami la verifica della certificazione affidata al professore o a un delegato. La ministra dell’Università, Maria Cristina Messa, dalle pagine del Corriere della Sera, traccia la linea per la ripresa delle attività nelle università.
Controllare il green pass a migliaia di studenti ogni giorno è difficile, ma la ministra specifica: “Il controllo sarà a campione – spiega nell’intervista – Agli esami potrà farlo il professore o un suo delegato, prima dell’interrogazione”. Diverso è invece il discorso per i docenti e il personale che saranno controllati “uno a uno” o all’ingresso “per gli atenei più piccoli” oppure, per i più grandi, tramite l’attivazione “di piattaforme”. Nel caso in cui uno studente venisse trovato senza certificazione verde sarà “fatto uscire”: “Un po’ come sul treno che si scende alla stazione successiva”, spiega la ministra, sottolineando, che, in caso di mancata esibizione del pass “il responsabile del rispetto delle regole è il rettore“. “Multa di 400 euro? – continua parlando al quotidiano di via Solferino – Se dovessero esserci situazioni particolari, verranno segnalate alle autorità preposte“. L’obiettivo, ricorda, è sempre lo stesso: “Insistere sul vaccino per tornare in presenza”.
Le aule, però, non saranno piene al 100% ma “potranno riaccogliere circa il 75% dei loro studenti in presenza“. Per i corsi numerosi bisognerà attivare la “didattica integrata con le lezioni miste anche online”, spiega Messa, che risponde anche ai rettori che preferirebbero l’obbligo della mascherina sempre abolendo però il distanziamento. “Il distanziamento è una misura decisa dal Cts, non si può cambiare”, specifica. Nessuna preoccupazione, invece, per le polemiche sul green pass sollevate da 600 professori che hanno firmato un appello per abolirlo: “Non mi sembra ci sia preoccupazione sul green pass – taglia corto la ministra – ripeto: lo spirito è un altro. Vaccinarsi per tornare in sicurezza”.
Riguardo agli errori sul test d’ingresso di Medicina dello scorso 3 settembre, prontamente segnalati, Messa ribadisce quanto già uscito ieri: solo una domanda è errata, per questo sarà “neutralizzata” e varrà “un punto e mezzo per tutti, per chi ha risposto e chi no”, mentre le altre risposte contestate non erano errate ma sbagliate solo sul sito. “L’anno prossimo istituiremo un controllo di terzo livello, cioè esterno, prima di rilasciare le domande. Oggi sono controllate dalla commissione che le sceglie, poi passano al Cineca che le trascrive, e sono di nuovo al vaglio della commissione. Serve un occhio esterno”, promette la ministra che però resta categoria sul sistema di selezione che “funziona” e che “non credo si possa cambiare”.