Un patto Vaticano-Salvini alla vigilia delle elezioni amministrative? È l’ipotesi che trapela nei sacri palazzi all’indomani dell’incontro tra il leader della Lega e il ministro degli Esteri di Papa Francesco, monsignor Paul Richard Gallagher, segretario per i rapporti con gli Stati. Un faccia a faccia a dir poco singolare, anche se i media vaticani sottolineano che l’evento va collocato “nell’ambito degli incontri che l’arcivescovo svolge regolarmente con i parlamentari di tutto il mondo”. A parlare, però, di un’intesa emersa durante il colloquio, è stato il cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin: “Io all’incontro non c’ero, quindi non posso fare molti commenti, ma ho sentito Gallagher che mi ha detto che è stato anche lui contento e che è stato possibile, in modo sereno, trovare qualche punto di intesa anche sulle tematiche più scottanti”. Tra queste, la difficile situazione in Afghanistan, motivo principale dell’incontro, sempre secondo i media vaticani. Parole indirettamente confermate dallo stesso Salvini: “C’è piena sintonia su vari temi, a partire dalla difesa della vita e della libertà in Afghanistan e non solo”.
Oltretevere si sottolinea che l’intesa è stata pressoché totale su un tema che alla Santa Sede sta molto a cuore: le modifiche chieste dalla Segreteria di Stato al ddl Zan, il disegno di legge contro l’omotransfobia. È stato proprio monsignor Gallagher, il 17 giugno 2021, a consegnare, tramite i canali diplomatici, la nota verbale indirizzata al governo italiano nella quale il Vaticano sostiene che il ddl Zan viola l’accordo di revisione del Concordato firmato nel 1984 dall’allora presidente del Consiglio, Bettino Craxi, e dal cardinale segretario di Stato del tempo, Agostino Casaroli. Posizione successivamente ammorbidita da Bergoglio, almeno da un punto di vista pastorale. “Ddl Zan? Non mi pare così strano che ne abbiamo parlato, mi pare che lui sia colui che si è esposto pubblicamente sul tema“, ha spiegato Salvini dopo l’incontro in Vaticano aggiungendo di essersi complimentato con monsignor Gallagher per il “coraggio” con il quale si è opposto al disegno di legge.
Da sottolineare, però, che, proprio dopo lo scontro con l’Italia sul ddl Zan, in diverse occasioni pubbliche si è notata una certa freddezza del Papa nei confronti del numero tre della Segreteria di Stato. Francesco, come è ben noto agli osservatori vaticani, non ha mai voluto incontrare Salvini, nonostante, soprattutto quando era ministro dell’Interno, abbia più volte tentato il faccia a faccia con il Papa, anche mediante l’aiuto dell’attuale ministro dello Sviluppo economico e numero due della Lega, Giancarlo Giorgetti, che nei sacri palazzi ha sempre avuto ottimi interlocutori. Da parte sua, Salvini ha espresso “gioia e gratitudine” per il colloquio con monsignor Gallagher: “Un confronto diretto che mi ha onorato”. L’incontro, richiesto dal leader della Lega come precisano anche in Vaticano, è durato quaranta minuti ed è stato, secondo quanto ha riferito lo stesso Salvini, “lungo, cordiale e positivo, nel quale sono stati affrontati tanti temi, non solo la situazione in Afghanistan. Abbiamo condiviso punto per punto la difesa della famiglia: per me non esiste genitore 1 e genitore 2”. Durante il faccia a faccia, è emersa, inoltre, la volontà di proseguire questo dialogo. Il sigillo di un’intesa a cui manca, però, almeno finora, la benedizione del Papa.
Twitter: @FrancescoGrana