“Dire che è meglio il tampone del vaccino è una stupidaggine medica. Evitiamo di dire eresie. È ora di finirla con questa situazione per cui in Italia i professori di scuola, i politici e i giornalisti fanno i medici. I professori delle scuole dovrebbero insegnare agli studenti che se vuoi fare un mestiere, devi studiare e non devi documentarti su Facebook o su Internet o sui giornali, come ormai si sta facendo nel nostro Paese”. È la dura replica che, nel corso della trasmissione “Coffee Break” (La7), Matteo Bassetti, direttore del reparto Malattie Infettive all’ospedale San Martino di Genova, rivolge a Valentino Di Carlo, docente di lettere contrario al green pass.
“Il green pass ottenuto col tampone – afferma Di Carlo – va a garantire maggiormente il mio lavoro con gli studenti. Il vaccinato, invece, protegge se stesso col vaccino, ma può tranquillamente veicolare il virus”.
Bassetti smentisce questo assunto: “Il vaccino ha lo scopo di proteggere dalla malattia grave e, anche con la variante Delta, dall’infezione nell’84% dei casi. Riguardo ai tamponi, quelli molecolari hanno una sensibilità vicina al 100%. I tamponi antigenici, che tanto piacciono ad alcuni, hanno una sensibilità tra il 53% e il 70%, cioè è come tirare una moneta – spiega – Col tampone rapido un positivo su due risulta negativo. Il 53% di sensibilità in medicina è un dato molto basso. Quindi, oggi un soggetto che ha un tampone negativo potrebbe essere in realtà positivo, sia per il limite della metodica, sia perché potrebbe essere in una fase di incubazione dell’infezione e nelle 48 ore successive potrebbe risultare positivo”.