Per “anni” è rimasto nascosto “sotto il naso” delle forze americane, nonostante fosse uno dei leader talebani più ricercati. Lo ha rivelato lo stesso portavoce degli studenti coranici, Zabiullah Mujahid, parlando al giornale pachistano Express Tribune: “Ho vissuto a Kabul per molto tempo, proprio sotto al naso di tutti, ho viaggiato da una parte all’altra del Paese, ho avuto accesso ai fronti, dove i talebani conducevano le loro azioni e alle informazioni”. Secondo il racconto di Mujahid, “le forze nazionali afghane e americane pensavano che io non esistessi…sono scappato così tante volte dai loro raid e tentativi di catturarmi che hanno seriamente pensato che Zabiullah fosse una figura inventata, non una persona reale”.
Intanto domenica 12 settembre il governo dei Talebani ha varato l’annunciata amnistia generale per chi ha collaborato con l’ex governo e le forze straniere. Rientrano nella misura anche militari, agenti di polizia e di altri settori della sicurezza. Nel frattempo, dopo aver già vietato lo sport femminile ed escluso le donne dal governo perché “il loro compito è partorire”, ora il ministro talebano dell’Istruzione, Abdul Baqi Haqqani, ha confermato anche che all’università ci sarà l’obbligo di classi separate e hijab per le donne. “Non permetteremo che ragazzi e ragazze studino assieme“, ha detto, “non consentiremo una educazione congiunta“.
Intanto non migliora la situazione economica nel Paese: migliaia di afghani hanno atteso anche oggi per ore all’esterno delle banche, per poter ritirare la quota settimanale di 200 dollari. Negli ultimi giorni, i talebani paiono aver tentato di stabilire un sistema organizzato per consentire ai clienti di prelevare denaro dai conti correnti, ma la situazione è rapidamente deteriorata. Fuori dalla New Kabul Bank, la prima banca privata dell’Afghanistan, fondata nel 2004, quasi 2mila persone si sono radunate per chiedere accesso al proprio denaro.