Scuola

Scuola, prima campanella per 4 milioni di alunni. Bianchi insiste: “Dad è alle spalle, no mascherina nelle classi con tutti vaccinati”

Primo giorno di lezioni in Abruzzo, Basilicata, Emilia-Romagna, Lazio, Lombardia, Piemonte, Umbria, Veneto, Valle d’Aosta e Provincia di Trento. Debutta anche il Green pass per il personale scolastico. Il ministro dell'Istruzione a SkyTg24: "Non sarà più possibile mettere in dad tutta una Regione. Test salivari? Si parte dalle scuole sentinella e poi lo strumento sarà allargato"

Ricomincia la scuola per 3.865.365 alunni delle Regioni Abruzzo, Basilicata, Emilia-Romagna, Lazio, Lombardia, Piemonte, Umbria, Veneto, oltre a quelli della Valle d’Aosta e della Provincia di Trento. Debutta anche il Green pass che andrà controllato non solo al personale scolastico – con una app già dai giorni scorsi, oggi entra in funzione una apposita piattaforma – ma anche ai genitori degli alunni che entrano in istituto e chiunque abbia accesso agli atenei. Insieme alle solite norme su mascherine, distanziamento in classe e ingressi scaglionati, il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, è certo che questo basterà per garantire le lezioni in presenza: “La didattica a distanza conto di averla lasciata alle nostre spalle“, dice a SkyTg24. Anche se ilfattoquotidiano.it ha raccontato che esistono già delle eccezioni, oltre al rischio delle quarantene. Bianchi insiste pure su un’altra idea, per ora bocciata dagli esperti: far togliere le mascherine laddove in classe siano tutti vaccinati.

Le lezioni sono già riprese il 6 settembre per gli studenti della Provincia di Bolzano, mentre inizieranno domani, 14 settembre, per 192.252 alunni della Sardegna, il 15 settembre per 1.706.814 bambini e ragazzi delle Regioni Campania, Liguria, Marche, Molise e Toscana, il 16 settembre per 829.028 studenti del Friuli Venezia Giulia e della Sicilia. Gli ultimi a ritornare in classe saranno gli 813.853 alunni delle Regioni Calabria e Puglia, il 20 settembre. Sono stati assunti con contratto a tempo indeterminato 59.425 docenti e 10.729 Ata. “Il 93% di tutto il personale è vaccinato, a cui va aggiunto chi ha una certificazione perché non può vaccinarsi. Quindi una risposta corale, come in nessun’altra situazione”, ha sottolineato Bianchi, ospite di SkyTg24.

“Siamo tornati in classe, è una gioia vedere le classi piene di ragazzi. Riparte una scuola che deve non solo riaprire – in molte regioni è stata aperta lo scorso anno – ma anche ripensarsi, deve tornare a essere il centro della nostra comunità ed essere conscia di se stessa. Il compito della scuola quest’anno è farci sentire Paese“, ha detto il ministro dell’Istruzione, evidenziando poi che anche “gli studenti con grande entusiasmo hanno accettato di vaccinarsi“. “Non ho abbandonato l’idea”, ha spiegato poi Bianchi, di far togliere le mascherine nelle classe dove gli alunni sono tutti vaccinati: “E’ la nostra direzione di marcia, è una indicazione chiara del decreto del 6 agosto. Stiamo lavorando da aprile ad una scuola nuova, più inclusiva affettuosa e stiamo lavorando anche su questo aspetto mascherine”.

Quindi il ministro ha ribadito la sua promessa sull’addio alla Dad: “Nel caso in cui ci fosse un rischio, diversamente dagli anni passati, si porrà attenzione a quella classe o a quella scuole. Non sarà più possibile mettere in dad tutta una Regione“. “La didattica a distanza, quella dell’anno scorso che sostituiva la classe, conto di averla lasciata alle nostre spalle – ha detto Bianchi – dobbiamo invece riprendere con molta serenità il discorso con i nostri studenti sul digitale“.

Ancora invece non è pronto per tutti lo strumento dei test salivari, che permetterebbe uno screening periodico degli studenti: “Tutti siamo consci che bisogna andare verso strumenti semplici da usare e precisissimi nel risultato. Con i test salivari si parte dalle scuole sentinella e poi lo strumento si allarga a tutti gli altri. Ma questa è una decisione che dipende dalle autorità sanitarie, saranno gli esperti a decidere”, ha spiegato Bianchi. “Il principio della nostra scuola si chiama autonomia, noi abbiamo fatto una forte raccomandazione sulla distanza di almeno un metro, non c’è una gestione pressappochista ma puntuale”, ha aggiunto il ministro.