Sorpresa “Scherzi a parte“. La storica trasmissione di Canale 5, in onda per la prima volta nel 1992, si è proposta al pubblico dopo un breve stop con un nuovo formato e un nuovo conduttore. Il ritorno a casa di Enrico Papi ha regalato alla rete diretta da Giancarlo Scheri risultati sorprendenti, al debutto la trasmissione ha registrato 3.506.000 telespettatori con il 21,3% di share.
Ascolti superiori alle aspettative che hanno portato alla vittoria della serata con Rai1 ferma al 13,1%, con il docufilm “Sul Tetto del Mondo-Walter Bonatti e Rosanna Podestà” visto da soli 2.405.000 spettatori. Mediaset aveva scelto di cancellare “Live-Non è la D’Urso”, fermo tra il 10 e il 13% di share, e abbandonare l’infotainment (trash) per spingere sull’intrattenimento. Il nuovo “Scherzi a parte” è decisamente low budget, registrato a giugno scorso proprio negli studi delv programma condotto da Barbara D’Urso, con ospiti non di grandissimo appeal: Andrea Roncato, Gianfranco Vissani, Antonella Elia, Manuela Arcuri e la miss Italia Carolina Stramare.
Dal punto di vista della scrittura il programma sembra aver fatto un passo indietro, sia dal punto di vista degli scherzi sia delle gag in studio, oltre allo scherzo in diretta (in realtà preregistrato) a Orietta Berti. È un tuffo nel passato senza guizzi con una narrazione telefonata e con la conduzione di Papi leggermente eccessiva e anni 90.
Ai tempi dei social tutti fanno scherzi e l’effetto già visto è dietro l’angolo, difficoltà non da poco per il gruppo di lavoro se aggiungiamo la concorrenza interna de “Le Iene” che in alcune puntate è arrivata a proporre anche quattro scherzi vip. L’operazione nostalgia può creare l’effetto naftalina ma la voglia di leggerezza domenicale e la concorrenza assente hanno favorito gli ascolti sorprendenti. Al pubblico “Scherzi a parte” è piaciuto.