Dopo le polemiche per l’apertura del ministro per la Transizione ecologica Roberto Cingolani sul nucleare e le sue parole sugli ‘ecologisti radical chic peggio della catastrofe climatica’, al quale si è aggiunto l’annuncio sugli aumenti delle bollette energetiche, senza indicare alcuna soluzione, è disgelo tra il M5s e lo stesso ministro. “Ho avuto garanzie che l’Italia non abbraccerà l’energia atomica, il nucleare non è la scelta degli italiani, lo hanno detto con i referendum. L’energia nucleare costa tanto”, ha rivendicato il presidente penstastellato Giuseppe Conte, con accanto i ministri M5s, al termine del vertice chiesto allo stesso ministro come chiarimento dopo le sue dichiarazioni.

Se il M5s ha quindi, di fatto, rinnovato la fiducia al ministro, Conte non ha mancato invece di riservare una stoccata al leader della Lega Matteo Salvini, che era tornato a esprimersi a favore del “nucleare sicuro” e degli impianti di nuova generazione. “Può trasferirsi in Francia”, ha attaccato l’ex presidente del Consiglio. E ancora: “Cingolani condivide le nostre considerazioni. Dobbiamo incrementare le energie rinnovabili e discutere di nucleare significa distrarsi dall’obiettivo principale”. In merito alla stangata in arrivo sulle bollette energetiche, invece, se Cingolani si è limitato agli annunci sugli aumenti delle bollette, legandoli al costo della transizione energetica anziché ai ritardi dell’Italia e dell’Europa sulle rinnovabili, Conte ha tagliato corto: “Sarebbe ingeneroso scaricare su Cingolani un percorso sulle rinnovabili che l’Italia sta comunque portando avanti. Ora si tratta di accelerare, ma mi sembra che con il ministro ci sia piena sintonia“, ha concluso.

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