La procura di Osnabrück ha iscritto nel registro degli indagati il sottosegretario alle Finanze tedesco Wolfgang Schmidt (Spd) per un suo tweet in cui ha diffuso in parte il testo dell’ordinanza di perquisizione eseguita nel suo dicastero. Il reato per cui è indagato Schmidt è legato al divieto di diffondere i contenuti di udienze processuali che copre anche la diffusione letterale di atti di indagine, come appunto l’ordine di perquisizione, prima che il caso venga trattato in un processo. La norma è prevista dall’articolo 353d del codice penale tedesco e ha lo scopo di evitare l’inquinamento delle indagini.
Una settimana fa la procura di Osnabrück aveva fatto perquisire il ministero delle Finanze e quello della Giustizia a Berlino, entrambi a guida Spd. Soprattutto l’ingresso della polizia al ministero delle Finanze aveva fatto scalpore perché è il dicastero del candidato cancelliere socialdemocratico, Olaf Scholz. Oggetto dell’ispezione non era però l’attività del ministero, bensì quella della Financial Investigation Unit (FIU) delle dogane che è chiamata a contrastare il riciclaggio. Il sospetto è di omissione di atti di ufficio per la mancata esecuzione di accertamenti dopo aver ricevuto da delle banche la segnalazione di versamenti sospetti per oltre un milione di euro verso l’Africa, con i quali gli inquirenti assumono possa essere stato coperto il riciclaggio di somme impiegate per l’acquisto di armi, traffico di droga e terrorismo. Scholz reagì stizzito dicendo che la Procura avrebbe potuto limitarsi a fare una richiesta scritta al ministero per avere le informazioni che cercava, e pur assicurando la piena collaborazione, aveva aggiunto che chiunque potesse valutare da sé gli eventi, chiaramente riferendosi al timing preelettorale. Il 26 settembre in Germania ci sono le elezioni federali.
Il suo concorrente Armin Laschet presa subito la palla al balzo, dal podio del congresso della Csu, il partito confratello bavarese della Cdu, aveva accusato Scholz di usare toni cari ai populisti mettendo in dubbio la legittimità dell’azione della Procura, invitandolo a scusarsi. Nel dibattito televisivo ha ancora attaccato l’attuale vicecancelliere tedesco accusandolo di omissione nelle sue funzioni di controllo ed auspicando che la FIU venga incardinata nell’alveo della polizia criminale federale, il BKA. Efficace nei toni, Laschet è stato maldestro nella richiesta, perché il ministro delle Finanze non ha un controllo di merito sulla FIU ed essa fu in effetti spostata il 26 giugno 2017 proprio dal BKA alla direzione generale della dogana, quando il ministero era diretto dall’attuale presidente del Bundestag Wolfgang Schäuble, della Cdu come Laschet.
Scholz, pur messo alle strette, anche per altre accuse relative ai mancati controlli che portarono al fallimento Wirecard ed il mancato recupero immediato di somme sottratte al fisco dalla Warburg Bank quando egli era ancora sindaco di Amburgo, ha rintuzzato gli attacchi. In realtà le indagini della Procura di Osnabrück non hanno ad oggetto il suo dicastero, bensì mirano -ha dichiarato – a scoprire il nome di due persone ancora non identificate che non avrebbero mandato avanti la pratica e lavorano per un altro ente con sede a Colonia. Ricordando poi come in realtà abbia ereditato l’unità da Schäuble, Scholz ha rivendicato per sé il merito di avere portato l’ente da 180 persone ad averne già in forza 500, che, ha aggiunto, diverranno 700. Ed ha ancora sottolineato che ne ha modernizzato l’informatizzazione, con l’impiego anche di strumenti di intelligenza artificiale, e la rete di scambi, portando le segnalazioni a 150mila all’anno. In effetti Scholz ha un po’ abbellito i numeri, non foss’altro perché nelle dogane 3mila posti, circa l’8%, non sono ancora coperti e critiche di inefficienza alla FIU, hanno riportato i media tedeschi, non erano affatto nuove.
L’azione penale, ai sensi dell’articolo 152 del codice di procedura tedesco in materia, è obbligatoria in Germania, anche se la scelta dei tempi, proprio sotto elezioni, sempre contro soggetti socialdemocratici e proprio mentre il partito è in testa ai sondaggi, potrebbero alimentare la narrativa di un esercizio politico dell’azione dei magistrati che è in corso dal 2020. Schmidt si è difeso sempre via Twitter dicendosi sicuro che presto la vicenda si chiarirà. La procura di Osnabrück ha indicato di avere rimesso gli atti ai colleghi di Berlino.