Cinema

Supernova, storia intimista impiantata nella vastità universale del mondo. Da far tremare le vene nei polsi

Protagonisti del film diretto dall'attore Harry Macqueen, Colin Firth e Stanley non sbagliano una battuta, uno sguardo, un movimento delle spalle o delle braccia

di Davide Turrini

Un camper, un cane, la natura autunnale della contea inglese Cumbria, una malattia che incombe e due attori stratosferici. Supernova di Harry Macqueen – nelle sale italiane dal 16 settembre – è una sorta di microstoria intimista impiantata nella vastità universale del macromondo da far tremare le vene nei polsi. Il pianista Sam (Colin Firth con barba) e lo scrittore Tucker (Stanley Tucci, smagrito e perso), insieme da vent’anni, stanno viaggiando lentamente tra le lande di Lake District. Sam guida (a destra), Tucker lamenta l’anonima meccanicità del navigatore parlante. Spesso si fermano quando è sera a rimirare le stelle (Supernova è una esplosione stellare molto luminosa ndr). La meta è quella di un cottage di una coppia di amici dove capiremo che una forma di demenza precoce ha oramai devastato Tucker.

Il graduale silenzioso cupio dissolvi dell’uomo e dell’equilibrio di coppia avverrà tornando a casa, con Sam che proverà a dissuadere con forza Sam dal togliersi la vita anzitempo, prima che la malattia non gli permetta più di svegliarsi una mattina e non riconoscere il viso del compagno. Come congelato in uno spazio tempo dalla bruma di laghi e aspre montagne, il racconto a due di Supernova inizia come un sommesso poetico buddy movie poi diventa un toccante kammerspiel. Il ritmo delle sequenze e della storia, per nulla esacerbato, è rigorosamente costante, rischiarato soltanto da qualche sorriso dei due protagonisti.

Le voci di Sam e Tucker (lo abbiamo visto in originale chissà doppiato se sarà uguale) non sfondano mai il tetto dei 50 decibel, appena più di un sentito sussurrare, poco meno di una chiacchiera tra conoscenti. E poi ci sono Firth e Tucci in una prova d’attore maiuscola. Determinato ma fragile il primo, fisicamente provato ma risoluto il secondo. Il film di fondo sono loro: l’alchimia sentimentale che devono trasmettere, la forza d’animo e l’abisso possibile di fronte alla tragedia. E i due non sbagliano una battuta, uno sguardo, un movimento delle spalle o delle braccia (le mani si usano poco). Produce la BBC. Macqueen, attore 34enne, è all’opera seconda come regista (Hinterland). Soundtrack classico minimale di un musicista borderline come Keaton Henson.

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