La Lega si sdoppia di nuovo. Come era già avvenuto con il primo decreto Green pass, i deputati del Carroccio fanno la giravolta rispetto a quanto votato dai rappresentanti del loro partito nel governo: dopo aver approvato in Consiglio dei ministri il decreto di estensione del certificato verde nelle scuole, il secondo dell’esecutivo su questa materia, oggi, insieme a Fratelli d’Italia, i leghisti hanno espresso un voto contro il parere allo stesso provvedimento in commissione Cultura della Camera. Il resto della maggioranza – comprese le altre forze di centrodestra come Forza Italia e Coraggio Italia – ha votato a favore.
Il dietrofront arriva alla vigilia dell’annunciato via libera al “Super Green pass” che porterà all’obbligatorietà per tutti i lavoratori, sia nel pubblico impiego che nelle aziende private. E segna solo l’ultima scollatura sia tra il Carroccio e il resto della maggioranza che all’interno dello stesso partito. Sul tema del certificato verde i distinguo non si contano neanche più. Tutto era iniziato con il voto dei leghisti in commissione Affari Sociali sul primo decreto relativo al Green pass, quando Claudio Borghi e gli altri deputati si erano accodati alla richiesta di soppressione avanzata da Fdi. Eppure il provvedimento era stato votato in Consiglio dei ministri da Giancarlo Giorgetti e dagli altri rappresentanti del Carroccio.
Quindi era stata la volta della battaglia in Aula, con un altro voto insieme ai meloniani sull’astensione dall’obbligo per i minori di 18 anni. Alla fine – pur con poche presenze tra i banchi del Carroccio – era arrivato il via libera alla Camera. In cambio di quella che il capogruppo Riccardo Molinari aveva definito una “trattativa” che avrebbe interessato la gratuità dei tamponi salivari, l’estensione della validità del tampone a 72 ore e l’assicurazione che non sarebbe cresciuti gli ambiti di applicazione dell’obbligatorietà.
Il presidente del Consiglio Mario Draghi aveva subito gelato l’esultanza leghista annunciando che il governo sarebbe andato avanti con nuovi settori della vita sociale condizionati al possesso del Green pass. E negli scorsi giorni non sono mancati i via libera – più o meno alla luce del sole – da parte dei big della Lega, ad iniziare dal ministro Giorgetti e fino ai governatori Massimiliano Fedriga e Attilio Fontana. Intanto, nei lavori in commissione, continua la ‘guerra tattica’ e il gioco di sponda con Fdi.
“Stop strumentalizzazioni sulla pelle degli studenti. Siamo contrari ad uno strumento che li ghettizzi e li discrimini: il diritto allo studio non è negoziabile. Per questa ragione abbiamo espresso voto contrario al Dl Green pass in Commissione. La scuola, come il lavoro, è un diritto fondamentale”, scrivono in una nota i deputati leghisti in commissione Cultura. Sul Green pass – aggiungono Daniele Belotti, Giuseppe Basini, Angela Colmellere, Sara De Angelis, Felice Mariani, Filippo Maturi, Cristina Patelli, Germano Racchella, Luca Toccalini, Francesco Zicchieri – “occorre buonsenso e ragionevolezza, valori che sono alla base del documento liberamente completato in proposito da Salvini con i governatori: il Green pass non può essere uno strumento di complicazione”. La Lega, concludono, è “al governo per lavorare in questa direzione, compreso il totale sostegno alla campagna vaccinale sulla quale il precedente governo aveva fallito”.