“Il problema non è il divano, ma i salari troppo bassi”. Mirella è una sindacalista della Cgil emiliana. Oggi è arrivata a Milano insieme a oltre 2mila delegati da tutta Italia per partecipare all’assemblea nazionale del sindacato all’Arco della Pace di Milano. Qui, tra cappelli di paglia e bandiere rosse, da Nord a Sud i delegati concordano sulla funzione positiva che ha avuto il reddito di cittadinanza. “Ha svolto un ruolo di ‘anti macelleria sociale‘ raggiungendo una fetta di popolazione che non avrebbe avuto accesso ad altri sussidi”, come spiega un delegato che lavora in un Caf e che quotidianamente aiuta i percettori del reddito. E poi ha rivelato un altro grande problema del mercato del lavoro: “Quello dei salari troppo bassi” che “vanno aumentati” come racconta il segretario nazionale della Cgil, Maurizio Landini.
“A noi giovani dicono che siamo dei fannulloni ma poi ci offrono contratti a meno di 700 euro per lavorare dieci ore al giorno – attacca Tommaso, della rete degli studenti veneta – se i padroni iniziano a pagare di più vedrete che lavoreremo con molto piacere”. Grazie al reddito, si è usciti “dal ricatto di dover accettare qualsiasi cosa – racconta Giuseppe, un giovane siciliano – non siamo più costretti ad accettare qualsiasi cosa”. Ma gli attacchi al reddito di cittadinanza non si sono fermati negli ultimi giorni, da Renzi a Meloni che ancora ieri lo ha definito “metadone di Stato”. “Vorrei che chi attacca questa misura – conclude Landini – mettesse anche solo metà delle energie per combattere l’evasione fiscale”.