Oxfam ed Emergency accendono nuovamente i riflettori sui super profitti che le cause farmaceutiche stanno accumulando grazie ai brevetti sui vaccini per il Covid. Pfizer, Moderna e BioNtech hanno realizzato insieme ricavi per 26 miliardi di dollari (22 miliardi di euro) nei primi sei mesi del 2021. Per Moderna e BioNtech il 70% di questi incassi si è trasformato in guadagni. Un dato che stride con le imposte versate, nel caso di Moderna appena 322 milioni di dollari su 4,3 miliardi di utili, un’aliquota di circa il 7%. Lo scorso anno il valore di borsa di Moderna si è moltiplicato per sette raggiungendo i 172 miliardi, quello di BioNtech è triplicato. Le due associazioni ricordano che ricerca e sviluppo dei vaccini siano stati finanziati in misura consistente da fondi pubblici: 8,3 miliardi di dollari sono arrivati da contribuenti statunitensi ed europei.
Considerando che Moderna e BionNtech non hanno altri prodotti commerciali significativi, oltre ai vaccini per il Covid, i loro elevati margini di profitto derivano quasi esclusivamente dalla commercializzazione di questi ultimi. Anche per Pfizer i proventi dalle vendite del vaccino superiori a 11 miliardi di dollari nei primi sei mesi del 2021, rappresentano oggi più di un terzo dei ricavi a bilancio semestrale. Il colosso prevede di arrivare a 33,5 miliardi di dollari in vendite totali del proprio vaccino entro la fine del 2021, rendendolo uno dei prodotti farmaceutici più venduti quest’anno e potenzialmente nella storia dell’industria farmaceutica.
Tuttavia le case farmaceutiche detengono il pieno monopolio sui brevetti dei vaccini che vendono al miglior offerente, strappando prezzi che arrivano a valere 24 volte i costi di produzione. Si spiega anche così l’esasperante lentezza con cui la campagna vaccinale procede nei paesi più poveri dove le dosi a disposizioni sono ben al di sotto del fabbisogno. Un pericolo per tutti visto che la bassa copertura vaccinale facilita il proliferare di varianti del virus che si propagano poi con estrema rapidità in tutto il mondo. Appena lo 0,5% dei vaccini Pfizer è finito nei paesi più poveri. Vale poco affermare che nel frattempo la capacità produttiva ha raggiunto livelli coerenti con il fabbisogno globale, cosa peraltro abbastanza prevedibile. Finché i brevetti sono monopolizzati da tre società sono loro a decidere a chi, quanto e a che prezzo vendere.
“Il modello di business messo in pratica dai colossi farmaceutici è oltremodo redditizio e continua ad essere perfetto per azionisti e top manager che vengono remunerati generosamente, mentre a farne le spese sono i paesi in via di sviluppo che stanno affrontando un nuovo picco di contagi e decessi, senza vaccini, cure e trattamenti”, hanno dichiarato Sara Albiani, policy advisor per la salute globale di Oxfam Italia e Rossella Miccio, presidente di Emergency. Senza un deciso e immediato intervento dei governi a favore della sospensione dei brevetti, rischiamo perciò di assistere ad un ulteriore rialzo dei prezzi, applicato anche per la vendita delle terze dosi ai paesi ricchi”.
L’appello delle due associazioni arriva in vista della prossima Assemblea generale delle Nazioni Unite e del summit virtuale sul Covid che si terrà in cocomitanza. “L’accaparramento di vaccini da parte dei paesi ricchi e gli enormi profitti delle grandi aziende farmaceutiche – mentre a miliardi di persone viene negata qualsiasi forma di protezione – non sono solo moralmente sbagliati, ma anche miopi e pericolosi. Come dimostra chiaramente la variante Delta: se il Covid continua a circolare in altre parti del mondo, può dar luogo a varianti più contagiose o aggressive e in grado di resistere ai vaccini”, aggiungono Albiani e Miccio.
Von der Leyen: “Ue aiuta i paesi poveri”. Medici senza frontiere: “Imbarazzante” – “Siamo leader nel mondo sui vaccini. Oltre il 79% della nostra popolazione è vaccinata. Siamo stati gli unici ad aver diviso oltre la metà dei nostri vaccini col resto del mondo, con oltre 700milioni“, ha affermato oggi la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen nel suo discorso sullo stato dell’Unione. “Il divario tra la bella retorica dell’Ue sulla pandemia di Covid e le azioni è imbarazzante. Nonostante le dichiarazioni autocelebrative, le esportazioni di vaccini da parte dell’Unione europea sono state ampiamente insufficienti“. Lo ha detto il presidente di Medici senza frontiere Christos Christou.