Cronaca

Venezia, la battaglia legale da 178 milioni di euro sui trasporti dall’aeroporto alla città

A contenderselo sono due raggruppamenti: da una parte Alilaguna spa (che tra l'altro è sponsor della Reyer, la squadra di basket del sindaco Luigi Brugnaro) assieme a Terminal Fusina Venezia srl; dall'altra la società di navigazione messinese Caronte&Tourist (nata da una fusione tra due società siculo-calabresi), con Bluferries e Venezia City Sightseeing. La contestazione verte sui criteri di valutazione delle offerte tecniche ed economiche

Battaglia navale a colpi di pandette e ricorsi amministrativi nella Laguna di Venezia per contendersi un appalto che vale 178 milioni di euro spalmati in un arco di tempo di nove anni. Riguarda i collegamenti pubblici tra l’Aeroporto Marco Polo di Tessera e la città capoluogo. A contenderselo sono due raggruppamenti. Da una parte Alilaguna spa (che tra l’altro è sponsor della Reyer, la squadra di basket del sindaco Luigi Brugnaro) assieme a Terminal Fusina Venezia srl. Dall’altra la società di navigazione messinese Caronte&Tourist (nata da una fusione tra due società siculo-calabresi), con Bluferries e Venezia City Sightseeing. I vertici di Caronte&Tourist hanno avuto qualche disavventura giudiziaria (culminata nel rinvio a giudizio di alcuni mesi fa) per l’affidamento di un’area da parte del Comune di Villa San Giovanni.

L’appalto da circa 20 milioni di euro all’anno è stato vinto da Alilaguna, ma i concorrenti hanno fatto ricorso al Tar di Venezia, che ha ora deciso di sospendere la stipula del contratto, in attesa del giudizio nel merito (udienza l’1 dicembre 2021) per verificare se l’aggiudicazione sia stata regolare. Si tratta della prima gara pubblica per il servizio di collegamento, visto che finora Alilaguna lo gestiva con affidamento diretto. Il bando ha avuto un percorso accidentato – risale al 2016 – ed è stato indetto dall’Ente di governo del trasporto pubblico locale del bacino di Venezia (ne fanno parte i Comuni di Venezia e Chioggia e la Città metropolitana). All’aggiudicazione si è arrivati solo il 25 maggio 2021 con la determina dirigenziale numero 1040, che però Caronte &Tourist hanno impugnato al Tar, affidandosi allo studio del professor Fabio Cintioli di Roma. Alivenezia ha replicato affidandosi agli avvocati Gaetano Guzzardi e Giandomenico Falcon di Venezia.

La contestazione verte sui criteri di valutazione delle offerte tecniche ed economiche dei due contendenti. La commissione doveva assegnare fino a un massimo di 100 punti ai due raggruppamenti concorrenti, 40 punti per l’offerta tecnica e 60 punti per quella economica. Per l’offerta tecnica Alilaguna aveva ottenuto 40 punti, per quella economica 56,6 punti (ha proposto un incremento del 2,5 per cento sui proventi del traffico destinati annualmente al Comune di Venezia), raggiungendo un totale di 96,6 punti su 100. Caronte&Tourist avevano ottenuto 32,88 punti per l’offerta tecnica e 60 punti per quella economica, ma il totale si era fermato a 92,88 punti.

Adesso la società messinese ha ottenuto che il contratto non venga registrato, anche se i giudici non sono entrati nel merito delle contestazioni, ma hanno ritenuto che si possa prorogare la gestione provvisoria da parte di Alilaguna. “Il servizio continua ad essere svolto dall’odierna controinteressata, e pertanto non sono ravvisabili pregiudizi agli interessi pubblici coinvolti” in attesa che “le complesse questioni sollevate con il ricorso introduttivo e con il ricorso incidentale” possano essere valutate nel merito e non “con il carattere di sommarietà che caratterizza la fase cautelare”. L’appuntamento con la giustizia amministrativa è quindi rimandato di un paio di mesi. Udienza di merito fissata in tempi brevi, per il 1 dicembre. Per il servizio chi riceve la concessione deve pagare un canone al Comune di Venezia. A titolo di esempio, nel 2019, prima della pandemia i ricavi dalla vendita dei biglietti raggiunse i 27 milioni di euro, che poi si ridussero a meno di un quarto nel 2020 a causa del ridotto flusso di traffico.