Appresa la notizia dell’indagine per omicidio stradale nei suoi confronti, contro il parere dei medici, nei giorni scorsi il 34enne Chafik El Ketani ha firmato il foglio di dimissioni e ha lasciato l’ospedale di Catanzaro dove era ricoverato in seguito all’incidente avvenuto la sera del 6 settembre in cui è morto il suo connazionale Nouredine Fennane. Per gli investigatori era pronto a lasciare l’Italia per recarsi in Marocco. Gli agenti della squadra mobile di Catanzaro, però, lo hanno trovato all’ospedale Sant’Orsola di Bologna dove il trentaduenne El Ketani era stato ricoverato dopo essersi allontanato dalla Calabria.
In Emilia Romagna gli è stata notificata l’ordinanza di custodia cautelare in carcere, firmata dal gip, su richiesta del procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri e dell’aggiunto Giancarlo Novelli. Stando alla ricostruzione della squadra mobile, guidata da Fabio Catalano, al momento dell’incidente El Ketani percorreva la statale 280 a bordo dell’autovettura Toyota Corolla noleggiata qualche giorno prima, ad una velocità superiore al limite massimo consentito, sotto l’influenza di sostanze stupefacenti del tipo cannabinoidi. Perso il controllo dell’auto, la Toyota ha impattato violentemente contro il muretto del canale di scolo posto a margine della carreggiata e poi contro il guardrail. Fennane è morto sul colpo mentre El Ketani era stato ricoverato all’ospedale “Pugliese-Ciaccio” di Catanzaro, da dove poi si è allontanato per raggiungere Bologna.
El Ketani è lo stesso giovane condannato a 8 anni di carcere perché nel 2010 ha falciato 10 ciclisti a Lamezia Terme nel tratto della statale 18 fra Lamezia e Gizzeria. Sette di loro morirono sul colpo. L’ottavo ciclista morì due mesi dopo in ospedale mentre due rimasero feriti. Adesso è rimasto coinvolto in un altro incidente mortale, mentre era alla guida dopo aver assunto sostanze stupefacenti. E a distanza di 11 anni è stato di nuovo arrestato per omicidio stradale.