Dopo quelli di luglio, anche il mese scorso si sono registrati cali pesanti delle vendite di auto nel vecchio continente. Comparando i numeri dei primi otto mesi 2021 con quelli dello stesso periodo del 2019 (nel 2020 causa pandemia il confronto non sarebbe veritiero), risulta ben un quarto di vetture in meno
L’auto va sempre più a picco in Europa. Ad agosto, nell’area Ue + Efta, le immatricolazioni sono diminuite del 18,1% (622.993 unità), penalizzate dalla performance negativa dei principali mercati continentali: Spagna (-28,9%), Italia (-27,3%), Germania (-23,0%) e Francia (-15,0%) hanno infatti deluso.
Quanto all’andamento nei primi otto mesi dell’anno, questo si presta ad una duplice interpretazione. Se confrontiamo i numeri con lo stesso periodo dello scorso anno, la crescita si attesta intorno all’12%, con un totale di 6,8 milioni di nuove autovetture. E i risultati dei paesi più importanti restano in territorio positivo: Italia (+30,9%), Francia (+12,8%), Spagna (+12,1%) e Germania (+2,5%).
Bisogna tuttavia fare attenzione: da gennaio ad agosto 2020 la pandemia ha praticamente azzerato ogni attività, dunque la comparazione più corretta è quella coi dati del 2019. E, in questo caso, i numeri sono impietosi: -24.4%, ovvero un quarto delle vendite complessive andate in fumo nel vecchio continente.
Quanto basta per pensare che alla fine dell’anno i dati saranno ancora meno confortanti. Anche perché l’attuale crisi dei microchip sta rallentando la produzione mondiale di automobili, e si prevede che su questo fronte la situazione possa peggiorare negli ultimi mesi del 2021.