“I controlli dell’ispettorato e segnalazioni dei rappresentanti per la sicurezza fanno veramente vedere la gravità del fenomeno del sommerso nel mondo del lavoro. Sono rimasto colpito che la media dell’irregolarità accertata nel mondo del lavoro è sopra al 50%”, così il presidente del Cnel Tiziano Treu in audizione al Senato. Treu ha sottolineato che si riscontrano punte del 73% nel mondo degli alloggi e della ristorazione. E poi ancora “il 71% nella logistica” e “solo al terzo l’edilizia”. Poi c’è un “settore mix, con attività artistiche sportive e di intrattenimento che ha un tasso di irregolarità oltre il 60%”. E questo, “colpisce perché evidentemente è un settore diversificato e così disperso da sfuggire ai controlli”.

Nel rapporto si ricorda che nel 2020 sono stati identificati 22.266 lavoratori in nero e si è registrata una media di lavoratori irregolari cresciuta al 4,4% (nel 2019 il tasso era del 3,6%). Inoltre, ci sono stati 15.857 recuperi previdenziali (a fronte dei 12.485 nel 2019), mentre il tasso di irregolarità per le aziende è rimasto al 70%. I dati Inl, citati nella memoria del Cnel, hanno evidenziato che lo scoro anno circa 62.000 individui sono stati interessati da lavoro nero e irregolare, caporalato, forme di evasione fiscale e truffe contributive, gravi violazioni in materia di salute e sicurezza.

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