Paga chi lavora e vedrai che li trovi. E se offri paghe da fame ti devi vergognare! Per molti imprenditori la moda del momento è lamentarsi perché non trovano lavapiatti, camerieri, manovali, raccoglitori di frutta. E la colpa la danno al Reddito di cittadinanza, che con i 780 euro al mese che offre toglierebbe del tutto la voglia di lavorare ai fannulloni che se ne stanno stesi sul divano, magari anche frugolando con altri fannulloni e fannullone, dal mattino alla sera. Poi di notte vanno in discoteca a ubriacarsi grazie a questo Reddito di cittadinanza da nababbi.

Non gli viene in mente che se pagassero decentemente le persone che lavorano per loro i dipendenti li troverebbero?

Io gestisco la Libera Università di Alcatraz da 40 anni e di problemi non ne ho mai visti. Certo ne hanno avuti certi imprenditori della zona perché, visto che io rispetto abbondantemente i minimi sindacali, poi magari diventa più difficile pagare le persone 3/5 euro l’ora, in nero. Quando nel 1981 iniziai a riparare i ruderi di Alcatraz alcuni muratori, grandissimi artigiani, mi chiesero 10mila lire al giorno e gli arnesi li portavano loro da casa. Erano le paghe correnti in Umbria, 40 anni fa. Io dissi che mia madre mi avrebbe scuoiato con il cric (che fa più male) se avessi pagato una cifra simile. E fissai la paga a 30mila lire. Mi presero per scemo per chilometri. Poi però alcuni si rifiutavano di lavorare per 10mila lire al giorno. E io mi guadagnai l’odio imperituro dei latifondisti della zona. Che me la fecero pagare cara in tutti i modi a loro disposizione. Che si fottano.

Molti mi rispondono che gli imprenditori non possono pagare 9 euro netti l’ora per via delle tasse che sono spaventose. È vero, da noi le tasse sono ingiuste ed eccessive. Perché ci sono 100 miliardi minimo di evasione fiscale all’anno. Perché la burocrazia è per le piccole imprese una tassa aggiuntiva e sadica che costa il 10% del fatturato. Perché gli sprechi idioti e quelli della corruzione rubano allo Stato miliardi e miliardi… Ma non potete scaricare il problema affamando i lavoratori.

Iniziate un po’ a protestare veramente, smettete di sostenere chi pratica la politica corrotta… 9 euro l’ora (comprendendo in questa cifra tredicesima, quattordicesima, ferie e trattamento di fine lavoro) non sono una cifra che può far crollare un’azienda. Certo con il fatto che poi devi anche pagare i contributi aumentano i costi; questi si aggirano intorno al 35% della paga netta che il lavoratore percepisce e comprendono tasse, pensione che andrà al lavoratore e contributi per la sanità, aggiungi il commercialista e le spese della contabilità e superiamo i 110 euro per 8 ore. E faccio notare che quando molti dicono che un dipendente in regola costa il doppio per via dei contributi, dimostrano che non sanno fare i conti.

Ma quel che pochi imprenditori hanno capito è che il costo orario del lavoratore è solo la metà del problema: l’altra metà è la qualità del lavoro. La differenza di rendimento tra chi lavora male, chi lavora bene e chi lavora molto bene è enorme. Un dipendente di qualità, che lavora con intelligenza e passione, produce molto più del doppio di un lavoratore che non si impegna e non ha passione. Certo questo non vale per mansioni elementari che anche una macchina poterebbe realizzare. Ma se parliamo di muratori, camerieri, cuochi, lavapiatti (e rompipiatti), receptionist e simili, la qualità è essenziale per il successo dell’impresa. Ed è chiaro che le persone pagate il giusto e trattate con rispetto e gratitudine sono quelle nelle migliori condizioni di eccellere e di determinare con le loro capacità il successo di un’impresa.

Una persona pagata il giusto, quando appoggia un piatto di lasagne sul tavolo dell’ospite lo fa producendo un impatto decisamente diverso da quello prodotto da un cameriere che riceve una miseria e lavora 12 ore di seguito. E poi il cameriere pagato il giusto quando sorride lo fa in modo diverso e questo aumenta la gradevolezza del cibo che l’ospite porta alla bocca, ed è più appagante del semplice impiattamento dei cuochi alla moda. Ma vallo a spiegare a certi ristoratori incattiviti dal pessimo olio che servono in tavola e che usano anche per condire l’insalata che mangiano loro. La grettezza d’animo e di palato corrompe e corrode.

In 40 anni la differenza che fa la qualità del lavoro l’ho vista continuamente. In special modo nei momenti di emergenza che nei decenni è ovvio che ti capitino. Vogliamo aggiungere che pagare il giusto le persone ti permette di instaurare migliori rapporti umani? Avere rapporti buoni con le persone che lavorano per te lo giudico un lusso più rilevante che avere la Ferrari.

P.s. Con questo non voglio negare che ci sia il problema della formazione dei lavoratori. C’è un gran numero di persone che non sono proprio capaci di lavorare. Esiste anche una massa di gente che non ha passione per niente e non vuole impegnarsi. La mancanza di passione per il lavoro è figlia di una scuola che impone lo studio con la paura invece di risvegliare passione e desiderio. Ed esistono molte famiglie che non trasmettono il gusto di fare le cose, di saper modificare la realtà e la vita. Ma questo, che è il padre di tutti i problemi sociali, non lo affronti affamando chi lavora per te.

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