"Non posso accettare una simile aggressione completamente ingiustificata e superficiale. Aspetto le scuse dai rappresentanti delle istituzioni che non si sono documentati sui fatti prima di emettere sentenze via web. Continuerò a porre domande - anche scomode - perché è il mio mestiere", le parole della giornalista in un post su Facebook
Barbara Palombelli annuncia azioni legali: “Sono stata vittima di una diffamazione senza precedenti. Il mio nome, accostato alla istigazione e alla giustificazione della violenza sulle donne. Tutti coloro che si sono resi protagonisti di questa palese falsità ne risponderanno in tribunale. Non posso accettare una simile aggressione completamente ingiustificata e superficiale. Aspetto le scuse dai rappresentanti delle istituzioni che non si sono documentati sui fatti prima di emettere sentenze via web. Continuerò a porre domande – anche scomode – perché è il mio mestiere. Ma non accetterò diffamazioni, da qualunque parte siano arrivate. La diffamazione è un reato e io credo nella giustizia”, ha annunciato la giornalista sui social.
Le sue parole, pronunciate a Lo Sportello di Forum su Rete 4, sul femminicidio nella puntata in onda il 16 settembre hanno invaso la scena mediatica, creato indignazione sui social e creato una polemica bipartisan dentro e fuori dal Parlamento. Questa la frase: “Qui parliamo della rabbia tra marito e moglie. Come sapete, negli ultimi sette giorni ci sono stati sette delitti. Sette donne uccise, presumibilmente da sette uomini. Questo soltanto per dire l’ultima settimana. A volte però è lecito anche domandarsi: questi uomini erano completamente di testa, completamente obnubilati, oppure c’è stato anche un comportamento esasperante e aggressivo anche dall’altra parte? È una domanda, dobbiamo farcela per forza, perché dobbiamo, in questa sede soprattutto che è un tribunale, esaminare tutte le ipotesi.” Una frase preceduta da un discorso sulla rabbia e legata a un caso di puntata.
La giornalista ha rotto il silenzio spiegando quanto accaduto e scusandosi: “Oggi è successa una cosa terribile. È stata estrapolata una frase da una causa di Forum di ieri pomeriggio ed è stata utilizzata per un attacco, una valanga di attacchi. Qualcosa che mi ha veramente attraversato da tutte le parti. Sono stata accusata, niente meno, di essere complice dei femminicidi, di assolvere gli uomini che usano violenze sulle donne. Questo tradisce tutta la mia vita. Io che ho dedicato tutta la mia vita a contrastare la violenza sulle donne, sui bambini. Ho portato a casa mia tre bambini che erano vittime di violenza. Sono diventati miei figli. Nel lavoro ho sempre difeso le donne. Questo è quanto di più falso possa esistere. Non esiste nessuna rabbia, nessun comportamento che possa giustificare il femminicidio o la violenza sulle donne. Questo, per me, è chiarissimo. Deve essere chiaro anche per voi. Lo devo ribadire, chiedo scusa a tutti voi, all’azienda e a tutti quelli che hanno creduto che fossi quella persona li. Non sono quella persona lì, sono sempre io”, ha detto nell’anteprima di Stasera Italia, talk che conduce su Rete 4 in onda nell’access prime time.
In serata la conduttrice di “Forum” è intervenuta a “Quarto Grado” dove ha ribadito la sua posizione e le sue scuse: “Chiedo scusa se qualcuno sentendo solo quella frase ha capito che io sono passata dall’altra parte, cioè a giustificare i femminicidi. Non c’è niente di più lontano da me, dalla mia storia, da quello che ho scritto e detto nella mia vita professionale. Quello era un altro discorso che si inseriva in una storia di rabbia particolare nella causa di Forum. Forum è un tribunale ed ha una sua autonomia. Chi vedrà la puntata dall’inizio alla fine capirà. Io voglio ribadire che non c’è nessuna giustificazione al femminicidio. Dobbiamo fare un grande passo in avanti e capire come disinnescare tutto dal primo momento. Il mio intento è quello di prevenire, di capire dal primo gesto, l’escalation, il comportamento di qualcuno che, poi, può degenerare. Dobbiamo prevenire, parlarne perché non accada più.”
“Dobbiamo insegnare alle nostre figlie, alle nostre ragazze che il primo gesto di quell’uomo va interpretato, decodificato, portato dallo psicologo, curato. Tutta la mia vita è all’insegna di questo. Se qualcuno ha pensato di montare una tempesta mediatica per cambiare la mia biografia io sono qua ho abbastanza coraggio per andare avanti e difendermi. Ma è falsità. Chiedo scusa a tutti coloro che hanno pensato che, seppure per mezza giornata, possa essere complice di qualcuno che compie un delitto del genere. Non c’è niente di più lontano da me. Lo voglio dire categoricamente“, ha concluso Palombelli.
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