Già condannato in primo grado per il reato detenzione di materiale pedopornografico a due anni e otto mesi di reclusione. Sul suoi device sono state trovate foto di ragazzine ritoccate con la pratica chiamata deepnude
La polizia di Pisa ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare e ha posto agli arresti domiciliari un settantenne per l’ulteriore accusa di violenza sessuale aggravata e continuata su minore, produzione continuata di materiale pedopornografico, adescamento di minore continuata e interferenza illecita nella vita privata.
L’indagine nasce da una costola del procedimento penale che aveva portato all’arresto dell’uomo nell’ottobre scorso per il reato detenzione di materiale pedopornografico, nell’ambito del quale era indagato per atti persecutori e atti sessuali ai danni di una minorenne – la prima di sei vittime a denunciare – che aveva portato poi alla condanna del settantenne in primo grado con la pena di due anni e otto mesi di reclusione. Secondo quanto emerso dalle indagini, l’uomo aveva intrattenuto una serie di relazioni (di carattere sessuale) tra il 2015 e il 2020 con alcuni membri di un’associazione di rievocazioni storiche di cui era presidente.
L’analisi dei device sequestrati all’indagato – all’atto della perquisizione in casa e del suo arresto – ha consentito l’apertura di un fronte investigativo su una grande quantità di fotografie che ritraggono alcune ragazzine dell’associazione. L’uomo, stando a quanto emerso, si è procurato questi scatti mentre le minori si stavano allenando in palestra, oppure nel corso di alcune vacanze organizzate dall’associazione all’Isola d’Elba. Le immagini sono state in seguito rielaborate (con programmi informatici) applicando la pratica nota come deepnude, che consiste nel cancellare il vestiario e sostituirlo con l’apposizione di organi genitali.