L’università di Padova e l’università Sapienza di Roma in aiuto dei propri iscritti bloccati in Afghanistan, grazie a borse di studio. Mentre l’ateneo veneto fa partire il progetto ‘Unipd 4 Afghanistan’, che finanzierà 50 borse per i corridoi umanitari e altre 50 da fondi esterni, l’università Sapienza in occasione dell’evento AssK – Afghan Students Seek Knowledge’ ha avviato una raccolta fondi per supportare studentesse e studenti nostri iscritti a raggiungere l’Italia. “Ci auguriamo di poter riavere con noi il prima possibile i nostri studenti”, ha affermato la rettrice dell’ateneo romano, Antonella Polimeni. Il progetto è stato organizzato in collaborazione con la Regione Lazio e ATCL (Associazione Teatrale fra i Comuni del Lazio).
“Una misura di civiltà per affermare in modo concreto il diritto di ogni essere umano all’istruzione e allo studio – ha spiegato il governatore Nicola Zingaretti – nei prossimi giorni, approveremo una delibera di Giunta che stanzierà dei fondi con i quali potremo erogare borse di studio umanitarie in favore di queste studentesse e di questi studenti, permettendo loro di comprare un biglietto aereo e avere mezzi di sostentamento e un alloggio”. Alla serata inaugurale presso Spazio Rossellini di Roma il mondo dello spettacolo e della cultura non ha fatto mancare la sua presenza dal vivo o con un video, Alessandro Haber, Alvia Reale, Ambra Angiolini, Andrea Cosentino, Antonella Attili, Ascanio Celestini, Canio Loguercio, Compagnia Lacasadargilla, Daniele Silvestri, Daniele Timpano, Davide Enia, Elvira Frosini, Federica Fracassi, Gaia Insenga, Iaia Forte, Lidia Ravera, Michela Murgia, Michele Placido, Veronica Cruciani, Vittoria Puccini, UnterWasser, sono alcuni dei nomi intervenuti durante la serata del 18 settembre. Nata dall’idea del critico teatrale Andrea Porcheddu e del docente della Sapienza Carlo Cereti, l’iniziativa ha il supporto di tante realtà tra cui il MAXXI, Museo nazionale per le arti del XXI secolo e il Centro Astalli.
Sono 118 tra studenti e studentesse bloccati a Kabul e nelle province limitrofe che avrebbero dovuto iniziare questo autunno il corso di laurea in Global Humanities della Sapienza. L’intenzione dell’ateneo, però, era quella di portare in Italia anche le famiglie di questi giovani, per un totale di circa 200 persone. Il sogno è sfumato in quel maledetto attacco kamikaze dell’Isis-K di fine agosto, quando gli universitari stavano già raggiungendo l’aeroporto ma tutto si è fermato. Ma ora con la riapertura dell’aeroporto di Kabul e le borse di studio umanitarie potrebbe riaccendersi la speranza se, come ha affermato la prof. Polimeni, “ci sarà una risposta importante, perché sappiamo che i nostri studenti stanno bene ma quando questi ragazzi arriveranno avranno bisogno del supporto di tutti”.