Lo sfogo in un vocale Whatsapp e la “minaccia” di ritirare la candidatura, con tanto di deadline, ha ottenuto il risultato sperato. Le forze di centrodestra hanno garantito che salderanno subito l’anticipo di quanto pattuito per il sostegno economico alla campagna elettorale di Luca Bernardo, candidato sindaco di Milano. La questione era stata sollevata dallo stesso Bernardo venerdì scorso attraverso un audio messaggio inviato ai vertici della coalizione in cui lamentava la mancanza di fondi per le due ultime settimane di sfida per il primo turno, minacciando di mollare la corsa alla successione di Beppe Sala quando mancano ormai 15 giorni al voto. Una “fuga di notizie” per cui l’aspirante sindaco annuncia che si rivolgerà alla magistratura: “Un messaggio vocale in una chat privata, una comunicazione interna è finito non si sa come ai giornalisti. Proprio perché è una chat privata con i parlamentari darò mandato al mio legale di avviare una denuncia alle autorità competenti, alla magistratura o alla polizia postale. Il timore è che si sia inserito qualcuno in questa chat, conosciamo i colpi bassi della sinistra, i metodi da ex Unione sovietica“, attacca.
Bernardo, primario di pediatria al Fatebenefratelli, stando agli ultimi sondaggi prenderebbe meno del 36%. Ha una sua lista civica ed è sostenuto da Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia e dalle liste Milano Popolare Maurizio Lupi e Partito Liberale europeo. Il candidato del centrodestra sabato sera ha confermato i contenuti dell’audio e spiegato di aver “chiesto agli alleati della mia coalizione un ulteriore sforzo per affrontare le ultime due settimane” di campagna elettorale: “Il fatto che in una chat abbia usato toni decisi, dipende dal gioco delle parti che normalmente si ha in queste circostanze”, ha aggiunto. Per poi fare parziale retromarcia domenica: “Non potrei mai lasciare, non penso che si possa mollare la campagna elettorale”. E assicura: “Coi partiti abbiamo trovato la sintesi attraverso una discussione interna che ci permette di andare avanti come una famiglia. I finanziamenti arriveranno, non so dirvi adesso in termini economici quanto”. Due giorni fa il suo portavoce, Alessandro Gonzato, si è dimesso dopo quaranta giorni per “incompatibilità professionale”.
Lo sfogo di Bernardo è stato commentato anche da Stefano Bolognini, commissario della Lega a Milano, in un’intervista al Corriere della Sera: “C’è la voglia di vincere a Milano e quindi Luca chiede ai partiti – tutti, non solo alla Lega – di credere in questa vittoria. La partecipazione alle iniziative del centrodestra ci dimostra che ci sono entusiasmo e interesse sulla sua candidatura. Serve uno sforzo ulteriore in queste ultime due settimane per ribaltare i sondaggi. Il suo sfogo va letto come uno stimolo ai partiti di dare il massimo adesso”. Bernardo chiede ai partiti almeno 50mila euro a testa per andare avanti: “Probabilmente sarà un po’ meno, ma si troverà un accordo. Domattina (stamattina, ndr) abbiamo una riunione con tutti i segretari dei partiti per trovare un’intesa sulla cifra che tutti dovranno versare, ma anche un patto strategico per le ultime due settimane”, aggiunge Bolognini.
Il suo principale avversario e sindaco uscente, Beppe Sala, si è detto un “po’ sorpreso dalla reazione” perché per un primo cittadino “le difficoltà non sono in campagna elettorale ma sono poi nel fare il sindaco”, quindi “serve veramente una dose di grande tranquillità perché situazioni di tensione ti vengono addosso cento volte” nei cinque anni di mandato. “E cinque anni sono lunghi – ha aggiunto Sala – È fondamentale sapersela anche un po’ tenere questo tipo di tensione”. Quindi il sindaco di Milano ha aggiunto che “io dai partiti ricevo la somma di euro zero, non ho chiesto e non ho ricevuto”. Una scelta “volontaria” perché “credo che l’indipendenza passi anche attraverso quello”.