L’ex segretario della Fim Cisl Marco Bentivogli, ora leader di Base Italia, ha ricevuto in mattinata una lettera con proiettili. Il plico è stato trovato nella sua abitazione di Ancona e conteneva minacce nei confronti del sindacalista, della sua famiglia e degli uomini della scorta. In tutto dieci proiettili carichi, cinque per fucile a pallettoni e cinque per pistola 7.65. Sul posto sono immediatamente intervenute le forze dell’ordine e la polizia scientifica. Secondo quanto appreso dall’agenzia di stampa Adnkronos, le minacce riguardano la vicenda Ilva. Ci sarebbero riferimenti anche ai navigator, i tutor ai quali è affidata l’individuazione di potenziali lavori per i percettori del reddito di cittadinanza. Bentivogli aveva infatti lavorato a lungo nella trattativa sull’acciaieria, proprio in qualità di segretario della Fim. Si era inoltre schierato contro il reddito nel 2018, definendo il provvedimento “pericoloso nel sussidiare le nuove generazioni” le quali, sosteneva, “devono essere schierate in campo e non in panchina”.
“Mia figlia e mia moglie sono sotto shock, hanno minacciato anche la scorta. Speravo che non arrivassero ad Ancona”, ha commentato Bentivogli. Solidarietà arriva da più fronti. La senatrice Pd Valeria Fedeli su Twitter parla di “Una minaccia gravissima di fronte alla quale serve la massima unità di politica, impresa e sindacati in difesa valori democrazia”. L’ex segretario generale della Uil e oggi leader della Uil Pensionati Carmelo Barbagallo, nel commentare le minacce al coordinatore di Base Italia ribadisce che “Le violenze e i tentativi di intimidazione non sono mai serviti a niente. Dobbiamo respingerli. Oggi per ogni cosa che uno esterna, nel diritto di esprimere la propria opinione, subito attaccano lui e la famiglia, con una violenza incredibile. Questo dobbiamo combattere nel nostro Paese, ci vuole un vaccino per i cervelli bacati”. Bentivogli è sotto scorta dal 2017: l’Ucis (Ufficio centrale interforze per la sicurezza personale) accordò la protezione dopo due aggressioni e varie minacce di morte arrivate nell’ambito delle vicende Ilva e Fiat-Fca. In seguito a quest’ultimo episodio si è proceduto a intensificare la tutela cui è sottoposto. Già nel 2020 aveva ricevuto una lettera con due cartucce di pistola calibro 38 e due calibro 9. Oltre ai bossoli, questo messaggio: “Festeggeremo insieme l’accordo di Pomigliano ovunque a Roma o ad Ancona, non bastano le dimissioni“. Solidarietà anche dal ministro del Lavoro Andrea Orlando: “Dobbiamo respingere con determinazione ogni attacco al pluralismo e ogni tentativo di condizionare il libero confronto democratico”. Bentivogli ha fatto il suo ingresso nella Fim – la federazione dei metalmeccanici della Cisl – nel 1994. È stato prima responsabile dei giovani per poi spostarsi nelle segreterie provinciali di Bologna e Ancona. È segretario generale di Fim – Cisl dal novembre 2014 al luglio 2020: in seguito alle dimissioni si dà all’attivismo politico sul territorio, che lo ha visto fondare Base Italia e concentrarsi sulla trasformazione del lavoro.