Rottura tra Ita e sindacati durante l’incontro che si è tenuto nel pomeriggio a Roma in merito al contratto collettivo per i 2.800 dipendenti della nuova compagnia. “Nonostante la disponibilità al dialogo dimostrata dalle organizzazioni sindacali, la dirigenza ha comunicato che procederà in maniera unilaterale con l’applicazione del regolamento aziendale e con l’immediata assunzione a chiamata dei lavoratori”, fanno sapere i sindacati secondo cui questo si tradurrebbe in una forte decurtazione delle retribuzioni. In una nota congiunta sull’incontro i sindacati annunciano di aver “unitariamente deciso di non abbandonare il tavolo di trattativa sino a che l’azienda non accetterà di avviare un confronto serio e costruttivo, privo di iniziative unilaterali. La mobilitazione diviene pertanto permanente”. Confermato quindi anche lo sciopero del prossimi 24 settembre. A rendere incandescente il confronto c’è anche la posizione del governo che per ora non sembra intenzionato ad estendere la durata di un anno della cassa integrazione per i dipendenti di Alitalia che non verranno assunti dalla nuova compagnia.
“Non c’è più tempo da perdere, si tratta di un’emergenza sociale”, afferma il segretario nazionale della Filt Cgil Fabrizio Cuscito al termine dell’incontro al ministero del lavoro per l’esame congiunto tra Alitalia e i sindacati sulla proroga di 1 anno della cigs. “Il governo – chiede Cuscito – trovi una soluzione per gli ammortizzatori sociali e blocchi le assunzioni unilaterali di Ita fino a quando non ci sarà certezza sul Piano industriale, sull’assorbimento dei lavoratori e sulla cassa integrazione per i lavoratori che non dovessero essere inizialmente assunti”.
Il commissario straordinario di Alitalia Giuseppe Leogrande ha reso noto che l’iter di vendita delle divisioni servizi di terra e della manutenzione di Alitalia sono ancora in corso e si prevede di addivenire ad una prossima definizione entro metà ottobre. Lo riferiscono i sindacati.
Nel frattempo non si arresta il conto alla rovescia per la cancellazione definitiva di Air Italy e dei 1.400 posti di lavoro che fino al 31 dicembre restano aggrappati alla cassa integrazione. La compagnia aerea in liquidazione ha convocato per giovedì 23 settembre le rappresentanze sindacali per una riunione durante la quale sarà comunicato loro l’inizio della procedura di licenziamento collettivo tenuta finora in freezer. Per i dipendenti ex Meridiana sarà difficile ottenere un’ulteriore proroga della cassa integrazione dopo il 31 dicembre, e ancora più difficile appare una loro ricollocazione sotto la nascente compagnia Ita. Resta l’ipotesi, per ora nulla di più, di trovare collocazione nella eventuale compagnia aerea regionale, sulla cui creazione il presidente della Regione Sardegna, Christian Solinas, ha annunciato di avere avviato un dialogo con il premier Mario Draghi.