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Verissimo, Marcell Jacobs: “Ho perdonato mio padre grazie anche alla mia mental coach. L’ho fatto per me, la testa conta quanto le gambe”

L'atleta ha ricordato i suoi trionfi alle Olimpiadi, rivelando alcuni retroscena inediti e spiegando come alla base del suo successo ci sia il lavoro fatto assieme alla sua mental coach

di F. Q.

“La mia vita dal 1 agosto è cambiata per sempre. All’inizio non avevo realizzato bene quello che era successo, a livello personale è cambiato tutto, e ho realizzato l’impresa quando ho abbracciato mio figlio tornando a casa da Tokyo”. Inizia così il toccante racconto del due volte campione olimpico Marcell Jacobs, tra i primi ospiti della nuova stagione di Verissimo, il salotto di Silvia Toffanin che ha esordito domenica 19 settembre nella nuova versione domenicale. L’atleta ha ricordato i suoi trionfi alle Olimpiadi, rivelando alcuni retroscena inediti e spiegando come alla base del suo successo ci sia il lavoro fatto assieme alla sua mental coach: “Inizialmente ero dubbioso sull’utilizzo del mental coach, perché significa che c’era qualcosa che non andava e che dovevo sbloccare. La testa conta tanto quanto le gambe, va allenata. Ho vinto anche per questo”, ha confidato Jacobs.

Poi ancora, come un fiume in piena, ha parlato a cuore aperto del rapporto con i suoi genitori e di come sia stato fondamentale per lui risolvere il conflitto con il padre. “Mia mamma ha sempre cercato di darmi tutto quello che poteva, delle volte rimaneva a casa a lavorare mi mandava al mare con i nonni per non farmi mancare niente ma non ho mai avuto il ricordo di mio padre – ha raccontato il campione olimpico -. Ho perdonato mio padre ora, grazie anche alla mental coach. Sui social con Facebook mi ha un po’ cercato negli anni, ma io avevo chiuso la porta, che non ho mai riaperto. La mia mental coach però ho notato che c’era qualcosa che mi bloccava quando correvo, dovevo far pace con me stesso e anche con questo lato della mia famiglia. Egoisticamente l’ho ricercato, e così dal nulla gli ho riscritto per sapere come stava, l’ho fatto per me, poi pian piano abbiamo iniziato a parlare e abbiamo ricostruito il nostro rapporto. Nella mia mente non c’è più quel muro che c’era prima. Giusto dare una nuova possibilità a chi ti ha messo al mondo”.

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