Secondo l'Unione consumatori se i prezzi rimarranno sui valori attuali la spesa media annua per usare l'auto è destinata ad aumentare di quasi 340 euro. Per questo chiedono al governo un intervento calmierante come quello allo studio per luce e gas
Non bastassero le bollette di elettricità e gas, ci sono anche benzina e gasolio a mordicchiare le tasche degli italiani. Il prezzo della benzina si è portato sui massimi degli ultimi sette anni. Il costo medio della verde in modalità self si è attestato nella settimana appena trascorsa a 1,670 euro al litro (in rialzo di 8,58 centesimi), ovvero al livello più alto dalla fine dell’ottobre 2014, quando viaggiava in media a 1,681 euro. Sale anche il prezzo del diesel, in rialzo di 6,58 centesimi, a 1,516 euro al litro. Rincari che potrebbero in parte rientrare nelle prossime settimane qualora il calo delle quotazioni del greggio registrato ieri dovesse protrarsi. Senza dimenticare che il costo della materia prima incide per appena un terzo sul costo finale dei carburanti, il resto se ne va in tasse e compensi per raffinatori, trasportatori e distributori.
L’Unione nazionale consumatori calcola che da inizio anno il costo di un pieno da 50 litri sia aumentato di 11 euro per la benzina e di quasi 10 per il diesel. Su base annua significa spendere in media 338 euro all’anno in più per la benzina e 299 euro per il gasolio con un rialzo, rispettivamente, del 20,3% e del 19,7%. Per questo i consumatori chiedono al governo di intervenire “non solo su luce e gas, ma anche sul caro benzina, riducendo le accise sui carburanti. Altrimenti queste tre voci rischiano di far schizzare verso l’alto l’inflazione con ripercussioni sul potere d’acquisto delle famiglie e, di conseguenza, sui consumi”.