Cronaca

Casinò di Venezia, il leghista Gianluca Forcolin è il nuovo presidente: ex consigliere regionale, fu “beccato” a chiedere il bonus da 600 euro

Il commercialista di Musile di Piave, fedelissimo di Zaia avrebbe dovuto candidarsi alle elezioni regionali dello scorso settembre, ma fu sgambettato dall'aver chiesto il ristoro dei danni subiti dalle attività professionali a causa del Covid. Ora è rientrato alla grande nei giochi, voluto dal sindaco Luigi Brugnaro

Il Casinò di Venezia ha un nuovo presidente. È Gianluca Forcolin, già vicepresidente leghista del consiglio regionale del Veneto dal 2015 al 2020. Della serie: a volte (quasi sempre) ritornano. Ma questa volta pare che non ci sia tanto lo zampino di Luca Zaia, quanto quello del sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro. Nel giorno stesso della nomina Forcolin ha rinunciato anche alla tessera della Lega, anche se con una dichiarazione nient’affatto polemica. Il commercialista di Musile di Piave avrebbe dovuto candidarsi alle elezioni regionali dello scorso settembre – era uno dei fedelissimi di Zaia – ma fu sgambettato dalla scoperta che aveva chiesto il bonus di 600 euro per ristoro dei danni subiti dalle attività professionali a causa del Covid. La richiesta era stata presentata dal suo studio, anche se poi era stata ritirata. Tanto bastò, in un momento in cui i cittadini tiravano la cinghia, per indurre il governatore uscente, nel mezzo della campagna elettorale, a metterlo da parte. Forcolin non fu nemmeno candidato, assieme ad altri due leghisti che avevano incassato il bonus.

Il gesto sicuramente fu gradito dagli elettori, un po’ meno da Forcolin, che si sentì defraudato, nonostante quei soldi non li avesse mai visti. Il risultato fu l’uscita dalla scena politica. E lui dichiarò che avrebbe fatto il soldato semplice nel Carroccio, soprattutto nel Veneto Orientale dove ha la propria roccaforte. Adesso invece è rientrato alla grande nei giochi, approdando alla sede storica di Vendramin Calergi, in riva al Canal Grande, dove si trova la sala da gioco del centro storico (mentre la sede di terraferma è a Ca’ Noghera). L’assemblea dei soci si è riunita e ha nominato il nuovo consiglio d’amministrazione: Forcolin è il presidente e prende il posto dell’avvocato Maurizio Salvalajo. Gli altri consiglieri sono Gloria Sernagiotto di Forza Italia – già presidente del consiglio comunale di Montebelluna, quando era sindaco il leghista Marzio Favero – e Fabrizio Giri, amministratore delegato della Donelli Group, confermato pochi mesi fa da Brugnaro come rappresentante della Città metropolitana di Venezia nel Comitato di gestione dell’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico Settentrionale.

Forcolin ha ringraziato sia Brugnaro sia il vicesindaco Andrea Tomaello, che è anche commissario provinciale della Lega. “Gli rappresenterò nelle prossime ore le dimissioni dal ruolo di militante, per senso di serietà verso il un ruolo che va svolto con la massima attenzione e senso di dovere istituzionale”. Forcolin ha anche ringraziato il partito per le opportunità che gli ha dato eleggendolo prima in Parlamento, poi in Regione, oltre che nel Comune di Musile di Piave di cui è stato sindaco. Ha concluso dicendo che in politica “Zaia e il sindaco Brugnaro sono i miei due fari“. Eppure negli ultimi tempi non c’è stato idillio con i vertici leghisti, a causa delle elezioni comunali a Musile dove il partito si è spaccato. Da una parte il sindaco uscente Silvia Susanna (che si ricandida), dall’altra i fedelissimi di Forcolin. Due assessori, tra cui la sua compagna Francesca Simiele, si sono dimessi, in polemica con la linea ufficiale della Lega. A sostegno della candidatura di Susanna ha dovuto spendersi Luca Zaia in persona: “Il sindaco sarà lei” ha detto agli inizi di settembre.