Lo stop alla retribuzione scatterà dal primo giorno di assenza ingiustificata sia nel settore pubblico che nel privato, ma non sarà accompagnato dalla sanzione disciplinare della sospensione. È la principale novità contenuta nel testo definitivo del terzo decreto legge sul green pass – che lo rende obbligatorio per 23 milioni di lavoratori – firmato martedì sera dal presidente della Repubblica ed entrato in vigore con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Rispetto alla bozza diffusa nei giorni precedenti, infatti, salta il passaggio che prevedeva che “a decorrere dal quinto giorno di assenza, il rapporto di lavoro è sospeso fino alla presentazione della certificazione”. Lo stipendio, però, resta congelato fino a quando il dipendente non risulta in regola con la certificazione verde.
Un altro contenuto inserito nella versione definitiva: il prezzo calmierato dei tamponi antigenici – che permettono di ottenere un pass della durata di 48 ore – è assicurato, oltre che dalle farmacie è “anche da tutte le strutture sanitarie convenzionate, autorizzate o accreditate con il Servizio Sanitario Nazionale e autorizzate dalle Regioni” all’erogazione dei test. Vengono inoltre stanziati 105 milioni di euro per garantire i tamponi gratuiti per chi è esentato dal vaccino, e confermate le sanzioni per le farmacie che non si adeguano: multe da mille a 10mila euro e la chiusura dell’attività per massimo cinque giorni. La validità del test molecolare per il pass è aumentata a 72 ore.