Cinquanta ieri, cinquanta oggi. Nell’Aula della Camera è andato in scena il secondo tempo del conflitto tutto interno alla Lega, con i deputati più vicini a Matteo Salvini che per il secondo giorno di seguito hanno disertato il voto finale a Montecitorio sul Green Pass bis. Dai tabulati si evince che solo 69 onorevoli del Carroccio su un totale di 132 hanno partecipato alla votazione. Gli assenti ingiustificati erano 51, mentre 12 erano in missione: in pratica ha votato il 52,27% degli aventi diritto.

Una spaccatura ormai netta dentro il partito e che come detto era emersa chiaramente già nelle scorse ore. Nella votazione di fiducia di ieri, sempre a Montecitorio, la Lega era stata presente al 60%, e gli assenti ingiustificati erano stati 41. Per il segretario federale Salvini il problema non si pone: “I parlamentari sono liberi di esserci o no. Ognuno è libero di agire secondo coscienza, siamo in democrazia e non in un regime” ha detto, riferendosi a quanto accaduto ieri sera. Oggi però è arrivato il bis. Tra i leghisti assenti c’era Claudio Borghi, che più volte ha manifestato le sue opinioni contro il green pass, ma anche Andrea Crippa, Guglielmo Picchi, Raffaele Volpi, Dario Galli, Alessandro Pagano, Barbara Saltamartini, Antonio Zennaro e l’ex ministro Lorenzo Fontana. Anche Forza Italia conta il 56% di presenze al voto sul secondo Green pass: 43 su 76 deputati iscritti al gruppo azzurro. I più presenti sono stati i deputati del Pd, il 75,2 percento di partecipanti allo scrutinio. Buon risultato anche per il Movimento 5 Stelle: 65% con solo 30 assenti.

La spaccatura interna al Carroccio, del resto, non si misura solo con i numeri, ma anche nelle parole dei maggiorenti del partito. Nella conferenza stampa odierna con cui ha annunciato l’arrivo da Forza Italia di tre nuovi amministratori locali, il segretario federale Salvini ha sottolineato che nel partito c’è spazio per tutti. Una risposta netta (a domanda diretta) rispetto a quanto affermato dal governatore del Friuli Massimiliano Fedriga, che ieri aveva spiegato come nella Lega non ci sia spazio per i No Vax. Dichiarazione, quest’ultima, arrivata nel giorno dell’ufficializzazione dell’addio dell’europarlamentare antivaccinista Francesca Donato, che a sua volta aveva lamentato lo strapotere di Giancarlo Giorgetti all’interno del partito a discapito delle posizioni di Matteo Salvini.

Che oggi ha risposto con l’annuncio dei consiglieri azzurri che hanno deciso di passare alla Lega: “Non c’è competizione interna. L’importante è che cresca la forza di Regione Lombardia” ha detto Salvini in conferenza stampa, aggiungendo che il “il processo di crescita” della Lega “non è solo lombardo ma nazionale e irreversibile“. In questo periodo “non entrano nella Lega solo due consiglieri regionali, un sottosegretario ma alcune centinaia di amministratori locali che per me valgono più di deputati, senatori e ambasciatori”, ha sostenuto ancora Salvini. Che poi ha rilanciato: “Nei prossimi giorni entreranno in Lega alcuni parlamentari di diversi partiti, non solo di centrodestra”.

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