Jimi Hendrix, in “Hey Joe”, racconta dell’omicidio di una donna fedifraga. Tom Jones accoltella Delilah perché lo tradisce. Frank Zappa in “Bamboozled by love” racconta di una donna che tradisce e finisce sotto al prato davanti casa. Otello uccide Desdemona con un cuscino, sempre per gelosia. Le storie di uomini che uccidono le donne sono innumerevoli. Poche donne ricambiano. Chrissie Hynde manda all’ospedale l’uomo che la tratta come una cosa, e la tradisce, in “Thin line between love and hate”.

Fino a non molto tempo fa, in Italia, la legge puniva blandamente il delitto d’onore. L’onore del maschio, ovviamente. E, secondo i giudici, un po’ di violenza si poteva esercitare, per vincere la “naturale ritrosia femminile”, come in Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto in cui Giancarlo Giannini prende a schiaffoni Mariangela Melato, e lei lo ama.

Barbara Palombelli, a Forum, parlando di femminicidio, afferma: “Bisogna chiedersi se le donne hanno avuto un comportamento esasperante”. Può succedere… In Jackie Brown, Quentin Tarantino racconta un episodio con Bridget Fonda e Robert De Niro. Hanno recuperato un pacco di soldi (credono) e De Niro li prende. Fonda non è d’accordo e inizia a sfottere De Niro che, nel parcheggio, non trova più la sua vettura. Lui le dice di piantarla e lei, invece, continua a esasperarlo. A un certo punto De Niro si volta e le spara due colpi di pistola. Quando De Niro, esasperato, scarica la pistola su Fonda, viene quasi da dire: ah! se l’è cercata. Ma è davvero questo il motivo per cui gli uomini uccidono le donne? Ne La Bisbetica Domata la femmina esasperante non viene uccisa.

Quante canzoni, quanti romanzi e quanti film “nobilitano” artisticamente comportamenti da mettere al bando? Sono rappresentazioni di una realtà che purtroppo esiste. Ma, statisticamente, credo che gran parte dei femminicidi non sia dovuta a esasperazione, anche nel mondo reale.

La versione maschile della nostra specie è una brutta bestia. Riesce a fare le nefandezze più efferate, sia da sola sia in branco (Konrad Lorenz, premio Nobel per la biologia, ha scritto un saggio su questo). Riusciremo con la cultura a farla evolvere in qualcos’altro? Ci stiamo provando, anche se la biologia è spesso più forte della cultura e la belva che è nel maschio è sempre pronta a uscire quando meno ce lo aspettiamo. Chi compie questi gesti spesso viene descritto dai vicini come persona mite e gentile. Chi lo avrebbe mai detto?

Non è giusto che siano le donne a dover conoscere l’etologia maschile, se vogliono girare per strada vestite come pare a loro. Ma le donne sono in gran parte uccise da chi dice di amarle: mariti, fidanzati, padri, fratelli.

I maschi di Homo sapiens sono dei deboli forti. Non rinunciano al possesso delle femmine (che da sempre scelgono gli uomini con cui accoppiarsi, lasciando loro l’illusione della conquista) specialmente ora che, finalmente, le donne si stanno liberando dal ruolo delle conquistate e possedute. Nella Bibbia la moglie è sottomessa al marito…

Dobbiamo capire il fenomeno, non per giustificarlo ma per cercare di prevenirlo e arginarlo, educando opportunamente gli uomini e le donne. Dietro un maschio violento spesso c’è una madre che lo giustifica e, accanto a lei, un paesaggio culturale aberrante. Il figlio che se le tromba tutte è un figo. La figlia che se li tromba tutti è una poco di buono. E se alla fine ne trova uno che la picchia e magari la uccide… se l’è cercata.

Sono moltissimi i casi in cui maschi abbandonati non sopportano la perdita della loro “proprietà” e arrivano al ragionamento: se non sarà mia non sarà di nessuno. Qualcuno, come sovrappiù, uccide anche i figli, e poi, spesso, si suicida o, almeno, ci prova.

Può darsi che Barbara Palombelli abbia assistito a dialoghi esasperanti in cui la moglie vitupera il marito e lo rimprovera. Magari ne è anche protagonista in prima persona, con il povero Rutelli che, in effetti, pare abbastanza rassegnato. Chi non ha assistito a scenette del genere? Vedere De Niro che sforacchia Fonda è catartico. Ma è finzione. E se il marito fa tanto da esclamare: ahhhh, se l’è cercata, poi deve fare i conti con la moglie. Fa parte della normalissima routine quotidiana.

Maschi violenti e oppressivi raramente sono esasperati dalle mogli. Non si accontentano di vedere un film. Se ci sono cose che non vanno, a parer loro, picchiano. Un tempo le mogli sopportavano. Ora ci sono leggi che le difendono. Possono divorziare, andarsene. Con i loro figli. La stragrande maggioranza dei maschi abbandonati o traditi non uccide le ex mogli o compagne, ma una parte rilevante lo fa. Sarebbero troppi anche se fossero uno all’anno.

Le leggi sono cambiate, ma un certo modo di ragionare no. Barbara Palombelli è stata oggetto di severissime critiche ma sono certo che non intendesse giustificare i femminicidi. Ne cercava le ragioni. Credo che ne abbia proposta una che si applica a una infima minoranza dei casi. Non ci sono attenuanti per questi crimini, e non bastano le leggi e le pene, visto che chi li commette spesso si autocondanna a morte.

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