Sulla strada elettorale che porta alla poltrona di sindaco di Conegliano, l’imprenditore Piero Garbellotto, presidente della pluriscudetta Imoco Volley, aveva un ostacolo. Una lite per un affitto non pagato nei confronti del Comune che egli ambisce a guidare, se vincerà con la coalizione guidata da Lega e Fratelli d’Italia alle votazioni di ottobre. In base alla legge, infatti, non possono esservi liti pendenti con l’amministrazione pubblica che dovrebbe dirigere. Dopo nove anni il Comune e la società di pallavolo femminile campione d’Europa hanno raggiunto un accordo sul pagamento richiesto dal Comune di circa 37mila euro. Imoco – che adesso gioca stabilmente al Palaverde di Villorba – parteciperà ad un torneo a quattro squadre che si terrà entro la fine del 2022 a Conegliano. Il Comune riavrà i suoi soldi, la squadra di volley metterà a disposizione il team e l’organizzazione. Così non potrà accadere che, dopo le elezioni, qualcuno impugni l’eventuale nomina facendo appello al Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali.
Il torneo si terrà alla Zoppas Arena, che costituiva il motivo della contesa, legata all’utilizzo dell’impianto sportivo per gli allenamenti effettuati dalla società nel 2012, prima dell’emigrazione al Palaverde dei Benetton. Dovranno prendervi parte quattro squadre di riconosciuta attrattiva per la tifoseria che a Conegliano ha ormai un palato difficile, visti i successi di Imoco, che ha vinto il suo primo scudetto nel 2015-16, e poi dal 2017 fino a quest’anno (nella stagione 2019-20 il titolo non è stato assegnato a causa del Covid).
Per l’uso del palazzetto, tra l’agosto e il settembre 2012, il Comune aveva chiesto 36.407 euro. A sua volta la società, attraverso l’avvocato Luigi Maschio, aveva chiesto un risarcimento dei danni, perché la squadra aveva dovuto trasferirsi a Villorba, vista la mancanza di certificato antincendio della Zoppas Arena. Il danno? Il Palaverde costa all’Imoco un canone di 180 mila euro all’anno. Ne è nato un braccio di ferro durato 9 anni, finché solo ora, a pochi giorni dalle elezioni, è stato raggiunto un accordo con il commissario prefettizio Antonello Roccoberton, che regge il Comune. Nell’accordo è scritto: “Il Comune, sentita la società, a propria discrezione determinerà le modalità di accesso del pubblico a tali eventi nonché l’ammontare dei singoli biglietti ed altri titoli d’ingresso che saranno venduti, resi disponibili sul mercato ed incassati a cura e spese della società che provvederà altresì alla relativa rendicontazione”. L’importo ricavato “verrà trasferito totalmente dalla società al Comune indipendentemente dagli introiti incamerati”. Le parti, riporta lo schema di transazione, “hanno espresso concordemente la volontà di definire in via transattiva e bonaria tutti i rapporti di dare-avere in essere al fine di evitare l’insorgere di un contenzioso”. Comune soddisfatto a fronte della richiesta dei quasi 37 mila euro, mentre la società rinuncia alla richiesta di danni.
L’avvocato Maschio, in relazione alla posizione di Garbellotto in Imoco, spiega: “Imoco Volley è società controllata dalle famiglie Maschio e Polo ed è la società che, nella persona del proprio legale rappresentante e amministratore delegato, Pietro Maschio, ha recentemente formalizzato quanto già prospettato e condiviso con la precedente amministrazione comunale del sindaco Fabio Chies per la definizione dei difficili rapporti intrattenuti con la amministrazione all’epoca guidata dal Sindaco Floriano Zambon”. Il legale conclude: “Imoco ha sopportato costi e disagi particolarmente onerosi con quel trasferimento. Con questo accordo ha voluto omaggiare il Comune e gli appassionati tifosi con una iniziativa destinata a portare lustro e a promuovere la Città di Conegliano”. Due piccioni con una fava, Garbellotto può candidarsi senza patemi e porta in dote ai cittadini (ed elettori) un torneo di lusso.