“Ho sbagliato, mi sono comportato da idiota ma ho bevuto troppa birra. Ero fuori di me”. Così si giustifica il tifoso della Juventus che ha urlato insulti razzisti al portiere rossonero Mike Maignan, durante il riscaldamento prima della partita contro il Milan. Davide Gabrielli, operaio 40enne e sindacalista, ha parlato alla testata locale la Voce di Rovigo: “Sono stato un irresponsabile e ho commesso un errore gigantesco”. Grazie ai nastri della sorveglianza dello Stadium, il tifoso è stato identificato dalla Digos e ora è accusato di istigazione all’odio razziale. Lo Juventus Club Gaetano Scirea di Castagnaro – a cui apparteneva – lo a poi espulso con effetto immediato, mentre il club bianconero – in aggiunta al daspo della Questura – lo ha bandito dall’impianto per violazione del regolamento.
Gabrielli, assistito dall’avvocato Elena Perini, ha deciso di chiedere pubblicamente scusa per quegli epiteti razzisti – “negro” e “scimmia” – urlati ripetutamente durante il riscaldamento, che poi hanno fatto il giro dei social network. Maignan non aveva fatto una piega, continuando il suo lavoro con il preparatore. Ma a palla ferma, dopo la gara, aveva affidato a un lungo post su Instagram il suo pensiero su ciò che è accaduto: “Non sono né il primo né l’ultimo giocatore a cui accadrà. Finché questi eventi vengono trattati come ‘incidenti isolati’ e non viene intrapresa alcuna azione globale, la storia è destinata a ripetersi ancora e ancora e ancora. Cosa stiamo facendo per combattere il razzismo negli stadi di calcio?”. Ora Gabrielli vuole chiedere scusa anche al giocatore: “Chiedo fin da ora la possibilità di incontrare il portiere del Milan per scusarmi di persona”, ha detto a la Voce di Rovigo.