Sono 236 le violazioni dell’obbligo di green pass accertate e sanzionate dai carabinieri dei Nas da quando è entrata in vigore la normativa, lo scorso 6 agosto, per un totale di 94 mila euro. In oltre 5mila ispezioni, è emerso che 128 attività commerciali – ristoranti, palestre, bar, sale scommesse ma anche mezzi di trasporto – non richiedevano all’ingresso l’esibizione del certificato verde, mentre altre 108 multe sono state invece riservate ad altrettanti clienti che non ne erano in possesso.

Le verifiche sono parte di una campagna, attiva su tutto il territorio italiano per monitorare i settori a maggiore rischio di diffusione del Covid, per possibili inosservanze. I ristoranti, i bar e le pizzerie bocciati durante l’ispezione sono stati 116, mentre 58 le palestre le piscine e i centri benessere. Le regole sul green pass non si applicavano poi in 38 sale scommesse, sale gioco o che ospitavano altre attività ricreative, e su ben 24 mezzi di trasporto a lunga percorrenza.

Gli interventi del Nas erano mirati vero a controllare anche le altre misure di contenimento del virus, come sanificazione degli ambienti, presenza di dispenser per igienizzare le mani, uso corretto delle mascherine e informazioni agli utenti sulle norme di comportamento e di distanziamento: in questi ambiti sono state 196 le violazioni riscontrate. 9 esercizi – 2 palestre a Torino e Palermo, un bar in provincia di Campobasso e un fast-food etnico a Cremona, un ristorante vicino Messina e una sala scommesse di Ardea (Roma) – sono stati puniti anche chiusure temporanee da 1 a 5 giorni. 5 clienti sono accusati invece dei reati penali di falso e sostituzione di persona: hanno utilizzato green pass di altre persone o hanno esibito documenti falsi che attestavano la negatività al Covid-19.

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