Due sorelle che si trasformano in presunte assassine della mamma, con la regia del fidanzato di una che nascondeva pure una relazione con la seconda. Per chi indaga si tratta di un “trio criminale”. Così il gip del Tribunale di Brescia Alessandra Sabatucci definisce le sorelle Silvia e Paola Zani e Mirto Milani, compagno della maggiore e amante della minore. Tutti e tre arrestati e condotti in carcere nella mattina di venerdì 24 settembre con l’accusa di aver ucciso Laura Ziliani, l’ex vigilessa di Temù, 55 anni e vedova dal 2012. La donna era scomparsa l’8 maggio proprio a Temù in Alta Vallecamonica, e il cadavere è stato trovato esattamente tre mesi dopo, l’8 agosto sempre nel paese bresciano, nascosto tra la vegetazione vicino al fiume Oglio. Le ragazze, di 27 e 19 anni, sono due delle tre figlie della vittima e avrebbero ucciso la madre per motivi economici: “I tre indagati avevano un chiaro interesse a sostituirsi a Laura Ziliani nell’amministrazione di un vasto patrimonio immobiliare al fine di risolvere i rispettivi problemi economici”, si legge nelle 38 pagine di ordinanza cautelare con riferimento alla decina di immobili di cui la vittima disponeva tra la città e la Vallecamonica.
L’attaccamento al denaro delle due ragazze era sotto gli occhi di tutti, tanto che anche la nonna, Marisa Cinelli, madre della vittima, ne ha parlato al Corriere della Sera: “Ma io ho sempre avuto l’impressione che tutti e tre fossero troppo attaccati al denaro — ha detto riferendosi anche a Milani —. Mirto gestisce gli averi della famiglia Zani-Ziliani come fossero i suoi… Lui e sua madre si occupano degli appartamenti di mia figlia, al punto che lei dopo la scomparsa avrebbe contattato qualche affittuaria intimandole di saldare i debiti e di consegnarle la somma di denaro”. La nonna ha poi ricordato una lite fra Laura e Mirto: “Lei mi disse che lui l’aveva accusata di spendere troppi soldi per la ristrutturazione degli appartamenti di via Balardini. Laura rimase basita per il fatto che si era intromesso in questioni familiari non sue… Le mie nipoti avevano ricevuto 40 mila euro di eredità dal padre. Laura aveva chiesto di investirli nella ristrutturazione degli appartamenti da locare”.
Tensioni familiari di cui tutto il paese era a conoscenza: “Un’amica di Laura mi ha detto che a Pasqua le aveva confidato di avere paura delle figlie“, ha detto il sindaco di Temù, Giuseppe Pasina, al Corriere. E ancora, la vicina di casa, Nicoleta Chirica: “Siamo dirimpettaie, Silvia e Paola sono cresciute con le mie bimbe e io ero amica di Laura. Dopo la scomparsa, sono andata da loro, dicevo ‘andiamo a cercarla’. E loro: ‘Non possiamo, i carabinieri non vogliono’. Non era vero. In primavera Laura mi aveva detto di aver dormito 36 ore di fila. Aveva bevuto una tisana preparata da Silvia…Per me sono dei mostri”.
Dall’ordinanza di custodia cautelare emerge un profilo delle due ragazze molto contrastante con il video-appello concesso alle telecamere della trasmissione di Rai3 “Chi l’ha visto” nei giorni delle ricerche. Le sorelle Zani, in lacrime e molto scosse, imploravano: “Chiunque abbia qualsiasi informazione venga a riferirla, perché qualunque cosa potrebbe aiutarci a trovarla. Vi prego. Qualunque segnalazione abbiate, anche se l’avete vista di striscio, per favore ditecelo, perché potrebbe servire davvero pochissimo per indirizzare le ricerche nella direzione giusta”. Un coinvolgimento emotivo che contrasta parecchio con un’intercettazione telefonica riportata nell’ordinanza: a venti giorni dalla scomparsa della madre, le sorelle si congratulavano l’una con l’altra per i soldi che avrebbero a breve incassato. Parlavano della possibilità di dare un anticipo per comprare un’automobile e di una vacanza. “Tanta roba, troppo figo” si dicevano in una telefonata. Secondo gli inquirenti, nel loro scambio si registra “l’assenza di qualsivoglia turbamento circa le sorti della madre e la loro unica preoccupazione sembra rivolta agli aspetti economici della vicenda. Qui risulta un chiaro interesse di tutti e tre gli indagati a sostituirsi alla vittima nell’amministrazione di un vasto patrimonio immobiliare al fine di risolvere i rispettivi problemi economici e rientrare dell’esborso di 40 mila euro che Laura Ziliani aveva sostanzialmente imposto alle figlie per mettere a reddito alcuni appartamenti”, conclude il gip di Brescia.
Cronaca Nera
Laura Ziliani, la nonna di Silvia e Paola: “Troppo attaccate al denaro. Il fidanzato gestiva gli averi di mia figlia come suoi, avevano litigato”
Tensioni familiari di cui tutto il paese era a conoscenza: "Un’amica di Laura mi ha detto che a Pasqua le aveva confidato di avere paura delle figlie", ha detto il sindaco di Temù, Giuseppe Pasina, al Corriere della Sera
Due sorelle che si trasformano in presunte assassine della mamma, con la regia del fidanzato di una che nascondeva pure una relazione con la seconda. Per chi indaga si tratta di un “trio criminale”. Così il gip del Tribunale di Brescia Alessandra Sabatucci definisce le sorelle Silvia e Paola Zani e Mirto Milani, compagno della maggiore e amante della minore. Tutti e tre arrestati e condotti in carcere nella mattina di venerdì 24 settembre con l’accusa di aver ucciso Laura Ziliani, l’ex vigilessa di Temù, 55 anni e vedova dal 2012. La donna era scomparsa l’8 maggio proprio a Temù in Alta Vallecamonica, e il cadavere è stato trovato esattamente tre mesi dopo, l’8 agosto sempre nel paese bresciano, nascosto tra la vegetazione vicino al fiume Oglio. Le ragazze, di 27 e 19 anni, sono due delle tre figlie della vittima e avrebbero ucciso la madre per motivi economici: “I tre indagati avevano un chiaro interesse a sostituirsi a Laura Ziliani nell’amministrazione di un vasto patrimonio immobiliare al fine di risolvere i rispettivi problemi economici”, si legge nelle 38 pagine di ordinanza cautelare con riferimento alla decina di immobili di cui la vittima disponeva tra la città e la Vallecamonica.
L’attaccamento al denaro delle due ragazze era sotto gli occhi di tutti, tanto che anche la nonna, Marisa Cinelli, madre della vittima, ne ha parlato al Corriere della Sera: “Ma io ho sempre avuto l’impressione che tutti e tre fossero troppo attaccati al denaro — ha detto riferendosi anche a Milani —. Mirto gestisce gli averi della famiglia Zani-Ziliani come fossero i suoi… Lui e sua madre si occupano degli appartamenti di mia figlia, al punto che lei dopo la scomparsa avrebbe contattato qualche affittuaria intimandole di saldare i debiti e di consegnarle la somma di denaro”. La nonna ha poi ricordato una lite fra Laura e Mirto: “Lei mi disse che lui l’aveva accusata di spendere troppi soldi per la ristrutturazione degli appartamenti di via Balardini. Laura rimase basita per il fatto che si era intromesso in questioni familiari non sue… Le mie nipoti avevano ricevuto 40 mila euro di eredità dal padre. Laura aveva chiesto di investirli nella ristrutturazione degli appartamenti da locare”.
Tensioni familiari di cui tutto il paese era a conoscenza: “Un’amica di Laura mi ha detto che a Pasqua le aveva confidato di avere paura delle figlie“, ha detto il sindaco di Temù, Giuseppe Pasina, al Corriere. E ancora, la vicina di casa, Nicoleta Chirica: “Siamo dirimpettaie, Silvia e Paola sono cresciute con le mie bimbe e io ero amica di Laura. Dopo la scomparsa, sono andata da loro, dicevo ‘andiamo a cercarla’. E loro: ‘Non possiamo, i carabinieri non vogliono’. Non era vero. In primavera Laura mi aveva detto di aver dormito 36 ore di fila. Aveva bevuto una tisana preparata da Silvia…Per me sono dei mostri”.
Dall’ordinanza di custodia cautelare emerge un profilo delle due ragazze molto contrastante con il video-appello concesso alle telecamere della trasmissione di Rai3 “Chi l’ha visto” nei giorni delle ricerche. Le sorelle Zani, in lacrime e molto scosse, imploravano: “Chiunque abbia qualsiasi informazione venga a riferirla, perché qualunque cosa potrebbe aiutarci a trovarla. Vi prego. Qualunque segnalazione abbiate, anche se l’avete vista di striscio, per favore ditecelo, perché potrebbe servire davvero pochissimo per indirizzare le ricerche nella direzione giusta”. Un coinvolgimento emotivo che contrasta parecchio con un’intercettazione telefonica riportata nell’ordinanza: a venti giorni dalla scomparsa della madre, le sorelle si congratulavano l’una con l’altra per i soldi che avrebbero a breve incassato. Parlavano della possibilità di dare un anticipo per comprare un’automobile e di una vacanza. “Tanta roba, troppo figo” si dicevano in una telefonata. Secondo gli inquirenti, nel loro scambio si registra “l’assenza di qualsivoglia turbamento circa le sorti della madre e la loro unica preoccupazione sembra rivolta agli aspetti economici della vicenda. Qui risulta un chiaro interesse di tutti e tre gli indagati a sostituirsi alla vittima nell’amministrazione di un vasto patrimonio immobiliare al fine di risolvere i rispettivi problemi economici e rientrare dell’esborso di 40 mila euro che Laura Ziliani aveva sostanzialmente imposto alle figlie per mettere a reddito alcuni appartamenti”, conclude il gip di Brescia.
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Roma, 27 feb. (Adnkronos) - "I continui rinvii del governo Meloni sembravano indirizzati a portare a compimento qualcosa di più della semplice propaganda, ma invece si va verso il nulla. Tre miliardi rispetto alla marea di aumenti sulle bollette sono davvero poca cosa, quasi una presa in giro. Milioni di cittadini stanno subendo rincari di quasi il 40%, migliaia di aziende rischiano la chiusura e altrettanti lavoratori il proprio posto. Ma d'altronde sbagliamo noi a stupirci. Per il governo Meloni il modello d'imprenditoria è quello della ministra Santanchè. Sbaglia chi si spacca la schiena come i cittadini che cercano di far quadrare i conti a fine mese o le imprese che fanno di tutto per stare sul mercato. Per Giorgia Meloni la cosa migliore è cercare qualche santo in paradiso o, meglio ancora, qualche amicizia che conti". Così in una nota Riccardo Ricciardi, capogruppo M5S alla Camera.
Roma, 27 feb. (Adnkronos) - "Ci sono modalità diverse con le quali ci si rapporta a Trump. Credo che la presidente Meloni senta la responsabilità di essere un ponte fra l'Europa e l'America dati i suoi buoni rapporti con Trump". Lo ha detto l'eurodeputata di Fi, Letizia Moratti, a Otto e mezzo su La7.
"Sul tema dei dazi, credo che Trump sia uno shock per l'Europa, uno stimolo positivo perché l'Ue può mettere in atto le riforme richieste nel rapporto Draghi e Letta che chiedono un'Europa più competitiva, più favorevole agli investimenti, con una transizione energetica sostenibile e quindi in grado di sostenere il welfare."
"Siamo alleati storici degli Usa - continua Moratti - e in questo momento dobbiamo avere la consapevolezza di dover comunque avere a che fare con un presidente eletto ed anche amato dai cittadini americani. L'Europa non può permettersi di non avere un dialogo con Trump. Sono moderata e liberale e il suo stile non mi appartiene ma nell'ambito del mio ruolo di parlamentare europea credo sia dovere rispondergli con fermezza e immediatezza ma cercando sempre il dialogo che porta vantaggi reciproci, come ha detto oggi la presidente Metsola."
Roma, 27 feb. (Adnkronos) - Nel momento in cui Donald Trump "fa saltare l'ordine internazionale basato sul multilateralismo" e "mette a rischio l'unità europea", è importante non far mancare "il nostro sostegno all'Ucraina" parallelamente ai negoziati che "non potranno coinvolgere Europa e Ucraina". Così Alessandro Alfieri, coordinatore di Energia Popolare, alla Direzione del Pd.
Roma, 27 feb. (Adnkronos) - “Il giorno in cui Eni annuncia un utile di 14,3 miliardi di euro, la maggioranza presenta un decreto truffa che non affronta la vera questione di come ridurre il peso delle bollette. Il Governo Meloni per aiutare veramente le famiglie italiane avrebbe dovuto tassare gli extraprofitti, rivedere la decisione di trasferire 4,5 milioni di famiglie dal mercato tutelato a quello libero, e puntare sulle rinnovabili invece che sul gas". Così Angelo Bonelli, Co-Portavoce di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra.
"La realtà dei fatti resta una sola: il governo di Giorgia Meloni ha favorito i grandi colossi energetici, che hanno accumulato extraprofitti per oltre 60 miliardi di euro, mentre le famiglie italiane hanno visto raddoppiare le bollette e molte sono costrette a non riscaldarsi per paura di non poterle pagare".
Roma, 27 feb. (Adnkronos) - “Benissimo il governo sulle bollette: previsti tre miliardi che andranno a sostegno di imprese e almeno 8 milioni di famiglie. Dalle parole ai fatti”. Così Armando Siri, Consigliere per le politiche economiche del Vicepremier Matteo Salvini e coordinatore dipartimenti Lega.
Roma, 27 feb (Adnkronos) - "Alcune veloci considerazioni a partire dalle cose che credo vadano meglio precisate. La prima: non siamo stati e non siamo di fronte a postura bellicista dell’Europa. Non è mai stata l’Ue a voler fare o a voler continuare la guerra e non è nemmeno vero che la mancanza di iniziative di pace siano dipese da una mancanza di volontà politica della ue. È stato Putin a rifiutare sempre ogni dialogo, quel dialogo che oggi riconosce a Trump perché lo legittima come suo alleato", Lo ha detto la vicepresidente del Parlamento Ue, Pina Picierno, alla Direzione del Pd.
"Occorre spingere con forza per un’autonomia strategica e politica dell’Europa, iniziando subito il percorso di cooperazione sulla difesa perché non saranno le buone intenzioni a rendere forte l’Unione Europea ma la capacità di imporsi e esercitare deterrenza, non escludendo nessuna opzione che sarà necessario adottare e che sarà stabilita in quadro di solidarietà europea".
"Per noi, democratici e europei, è il tempo di decidere - aggiunge Picierno- se essere solo un pezzetto di un Risiko in cui altri tirano i dadi o se essere un continente libero e forte. E va chiarito tanto ai nemici della democrazia quanto ai nostri alleati, senza perdere altro tempo e senza cincischiare noi: l’unica lotta che definisce il nostro tempo e il campo della politica, oggi, è quella dell’europeismo e in difesa delle democrazie liberali e delle libertà dei popoli".
"Siamo noi tutti in questo campo? Pensiamo ad un'alternativa alla destra che parta da questo campo? A me onestamente non è ancora chiaro. Sarei felice di essere smentita, ovviamente. Ma servono parole chiare che vanno pronunciate senza più giocare a nascondino. Crediamo tutti in un’Europa competitiva, con attori strategici del mercato più grandi e forti, un’Europa pronta ad affrontare le crisi internazionali sul piano politico e militare? Perchè questa è l’Europa che serve al mondo e agli europei. Non domani, oggi".
Roma, 27 feb. (Adnkronos) - Giorgia Meloni, "nell’incontro di Parigi c’era in ritardo e di malavoglia. Intanto partecipa con trasporto e passione agli incontri della destra mondiale che considera l’Europa un incidente della storia. A Kyiv alle celebrazioni per il terzo anno della resistenza, non c’era proprio. A dir il vero ero sola proprio come italiana, ma con tanti colleghi progressisti e socialisti, c’era il mondo libero, i leader e parlamentari progressisti consapevoli della sfida che abbiamo di fronte e che il tempo di agire è ora". Lo ha detto la vicepresidente del Parlamento Ue, Pina Picierno, alla Direzione del Pd.