La regina del tennis compie 40 anni e non vuole ancora abdicare. Serena Williams dall’alto dei suoi 23 Slam conquistati in 24 anni di professionismo, oltre mille partite giocate (con l’85% dei successi), il soprannome “The Queen” se l’è guadagnato sul campo. È diventata numero 1 del mondo per la prima volta nel 2002 e per ben 319 settimane è rimasta si è accomodata sul trono.
Quel primo posto lo ha assaporato l’ultima volta nel 2017, quando agganciare il record dei 24 titoli di Margareth Smith Court sembrava cosa fatta. Al termine di quella stagione Serena si è regalata la maternità e dopo il ritorno in campo è riuscita anche a giocare delle finali con la speranza di coronare il suo sogno. Ma è rimasto tale. Il traguardo dei 40 anni arriva dopo una stagione non brillante, un infortunio alla coscia l’ha costretta al ritiro da Wimbledon, in lacrime, e a saltare del tutto il torneo di casa, gli Us Open. Proprio l’esito del torneo americano ha dato un grosso segnale generazionale al tennis femminile. Le finaliste, la canadese Leylah Fernandez e la britannica Emma Raducanu, insieme non arrivano ai 40 anni di Serena. Quando la Williams vinceva il primo Slam a New York, battendo Martina Hingis, non erano ancora nate (sono entrambe del 2002).
Forse questo tuffo nel passato non è il modo migliore per farle gli auguri ma conoscendo la tempra di Serena sono certo che, nonostante l’attraversamento della soglia dei 40 anni, quando rientrerà sarà per vincere. L’augurio di raggiungere il 24esimo Slam è impegnativo ma non impossibile, sarebbe abbattere un limite anagrafico, andare contro la natura. La più anziana vincitrice in singolare che si ricordi fu Martina Navratilova, che andava per i 38 anni, erano gli anni ’90 e la tecnica, ancora, poteva dire la sua. La preparazione atletica e le motivazioni oggi possono alzare l’asticella e dunque quello che verrà sarà un anno chiave per Serena Williams, anche perché potrebbe essere l’ultimo, quello del “o la va o la spacca”.
Stato di forma a parte, che dovrà comunque essere il migliore possibile, resterebbero almeno due grandi ostacoli. L’età e gli acciacchi ad esempio, come quelli che hanno limitato già Roger Federer, altro neo quarantenne di belle speranze. La pressione, quella che ha stroncato Nole Djokovic a un passo da Grande Slam e 21esimo titolo. La pressione Serena la conosce, l’ha patita nelle 4 finali con “vista record” disputate. Mancava solo un passo ma Kerber e Halep a Wimbledon, Ōsaka e soprattutto la Andreescu a New York l’hanno battuta in due set. Parliamo delle stagioni 2018 e 2019, non certo un secolo fa; anche se il mondo è cambiato in tutto, anche quello del tennis.
Alla fine di questo post non so se sono riuscito nell’intento di fare gli auguri a Serena, non le mancheranno di certo i miei fra le centinaia di migliaia che riceverà. Serena Williams ha caratterizzato gli ultimi 25 anni di tennis femminile, è stata il riferimento, il faro per quasi ogni Slam che partiva. Dopo di lei ha regnato il Kaos, nessuna giocatrice ha avviato una striscia vincente, nessuna sembra averla sostituita nel circuito, per carisma soprattutto. Ti aspettiamo in campo, da “Regina”: è questo l’augurio più semplice e vero che ogni appassionato può farti.