di Raffaele Garbellano
Mentre qui in Italia il dibattito pubblico non va oltre il green pass o poco più, non ci accorgiamo delle cose importanti che avvengono vicino a noi.
La Germania con tutta probabilità avrà un governo a trazione socialdemocratica e verde dopo anni di egemonia Merkel. Possiamo discutere sulla forza che avrà questo governo, sulla forza dei suoi leader, della frammentazione della leadership in una probabile coalizione a tre con i liberali. Ma non possiamo dimenticare il peso della Germania in Europa e quindi del peso che la svolta a sinistra avrà in questo momento storico.
È ragionevole pensare che la trazione socialdemocratica e verde rafforzerà il corso che l’Europa ha preso durante la pandemia: l’affermazione del principio di solidarietà con la storica condivisione del debito, il Recovery fund. È ragionevole (e secondo me auspicabile) che si prosegua in quella direzione con politiche economiche espansive, politica sanitaria comune, politica ambientale sostenibile, politica estera condivisa. Insomma è ragionevole che si prosegua quella rivoluzione verso l’Europa finalmente politica, iniziata per necessità con la pandemia, e trasformata in opportunità dall’intesa in cui l’Italia ha giocato un ruolo decisivo. Intesa sostenuta dal Governo Conte (il governo dei peggiori!).
Ma qui in Italia queste cose non ci interessano. Annebbiati dalla restaurazione tecnocratica, non ci preoccupiamo del futuro. Ci basta sapere che c’è il pilota automatico, che c’è Mario Draghi. Quindi ci possiamo godere aperitivi e campionato, distratti talvolta da dibattiti miopi su misure ovvie di contenimento della pandemia o divertiti da commedie tragicomiche leghiste.