Si è aperta a Perugia l’udienza preliminare nei confronti dell’ex rettrice dell’università per Stranieri Giuliana Grego Bolli, dell’ex dg Simone Olivieri, della professoressa Stefania Spina e dell’avvocato della Juventus Maria Turco, imputati a vario titolo di falso ideologico, materiale e rivelazione di segreto d’ufficio per la vicenda dell’esame-farsa sostenuto un anno fa dal calciatore Luis Suàrez per ottenere la cittadinanza italiana, in vista di un suo probabile trasferimento alla società bianconera (poi saltato). Il gup Natalia Giubilei ha disposto la perizia trascrittiva delle intercettazioni – ambientali e telefoniche – agli atti, rinviando l’udienza al 12 ottobre prossimo per il conferimento dell’incarico. Oltre ai pm titolari del fascicolo, Paolo Abbritti e Gianpaolo Mocetti, e ai difensori degli imputati, all’udienza era presente il procuratore capo Raffaele Cantone.
Nel procedimento è stata individuata come parte offesa l’università. L’avvocato Turco, si legge nel capo d’imputazione, “in qualità di legale incaricato dalla società Juventus, quale concorrente morale e istigatrice“, e gli altri tre imputati “in veste di pubblici ufficiali”, “attestavano falsamente nella delibera del Centro di valutazione e certificazioni linguistiche del 9 settembre” che l’istituzione della “sessione straordinaria del 17 settembre era motivata da esigenze logistiche e di sicurezza, quando invece veniva istituita ad personam solo per consentire a Suarez di ottenere, nei tempi richiesti dalla Juventus e all’esito di una fittizia procedura di esame, la certificazione linguistica”.
Secondo l’accusa, i vertici universitari hanno commesso il falso per procurare all’Ateneo sia “il profitto derivante sia dal corrispettivo per l’iscrizione all’esame e per il corso online di preparazione fornito al calciatore Suarez per un importo di 1.748 euro“, sia “i vantaggi patrimoniali derivanti dalla prospettata attivazione di un rapporto convenzionale con la Juventus per future stabili collaborazioni nel settore della formazione linguistica di calciatori stranieri, anche del settore giovanile e dalla diffusione a livello internazionale dell’immagine dell’Ateneo, sui principali media nazionali ed esteri”. L’accusa di rivelazione di segreto d’ufficio, invece, è per aver inviato via mail al calciatore cinque giorni prima, il 12 settembre, “il file pdf contenente l’intero svolgimento della prova” che si sarebbe tenuta cinque giorni dopo, il 17 settembre.
Ha già patteggiato un anno con pena sospesa, invece, l’ex professore dell’Università Lorenzo Rocca, l’esaminatore di Suàrez. “La vicenda mi ha toccato parecchio ma la considero una pagina chiusa, con tutte le ferite che mi ha causato”, dice all’AdnKronos. “Mi auguro che l’inchiesta non abbia compromesso del tutto la mia carriera. Adesso sto provando a ricollocarmi, ci vorrà tempo per ricostruire ma sto trovando persone in gamba che stanno credendo in me e che sicuramente devo ringraziare. Ho trovato sin dall’inizio tantissima solidarietà, anche fattiva, non solo a parole. Da quella sono partito e piano piano sto provando a ricreare i presupposti per ricominciare”.