L’ipotesi è che i lavori sulla San Marco, nave da guerra della Marina, siano stati prima spacchettati in undici gare e poi ricongiunti con un consorzio di aziende come un unico operatore vincitore. Per questo l’Anac e il Nucleo Speciale Anticorruzione della Guardia di Finanza di Roma stanno effettuando un’ispezione presso l’Arsenale Militare di Taranto. Al centro degli accertamenti c’è il bando, e i relativi contratti, per l’ammodernamento della San Marco, un cacciatorpediniere di 142 metri designato per sbarcare truppe d’assalto anfibio: secondo quanto emerso dall’istruttoria ancora in corso il consorzio di aziende che si è aggiudicato i lavori si configurerebbe come una struttura stabile a supporto dell’Arsenale. Per questo l’Autorità nazionale anticorruzione ipotizza la violazione dei principi di concorrenza, par condicio e non discriminazione.
I lavori su nave San Marco, inizialmente inseriti in una gara unica del valore di oltre 3 milioni di euro, sono stati spacchettati in undici gare, con undici lotti, e infine ricongiunti, con il consorzio di aziende come un unico operatore vincitore. Sono diverse le contestazioni dell’Anac, dall’insussistenza del requisito di urgenza alla genericità delle specifiche tecniche indicate nel bando, tenuto conto oltretutto che l’Italia appartiene alla Nato e che sarebbe necessario indicare in modo chiaro e preciso le caratteristiche tecniche. Inoltre nel bando di gara della San Marco sono state specificate le caratteristiche del personale indicato per i lavori di ammodernamento, favorendo con tali indicazioni – – sempre secondo l’ipotesi al centro dell’ispezione – alcuni operatori economici prestabiliti a scapito di altri.
Il Nucleo Speciale Anticorruzione della Guardia di Finanza di Roma è impegnato nella verifica delle misure anticorruzione coadiuvando Anac nell’esame dei verbali di gara, nella composizione delle commissioni di gara, dei contratti di appalto e degli stati di esecuzione dei vari affidamenti. L’ipotesi è che il consorzio d’imprese si configurasse come una struttura stabile a supporto dell’Arsenale della Marina Militare di Taranto. L’ispezione riguarderà anche la Stazione navale di Taranto volta a conoscere gli affidamenti assegnati dal Comando della stazione navale dal 2018 in avanti, avvenuti in modo diretto o in raggruppamento ad alcuni operatori, coinvolti pure in indagini della magistratura.