In un messaggio al Consiglio d’Europa in vista della Cop26, il pontefice ha ammonito con toni duri le istituzioni sui rischi legati al cambiamento climatico: "Ora cambio di rotta, bisogna agire". E prima ai giovani del Youth4Climate cui ha partecipato anche l'ambientalista svedese: "Grazie, mettete in crisi gli adulti"
Un drastico “cambio di rotta“. Ma anche una “nuova coscienza del rapporto dell’essere umano con se stesso, con gli altri, con la società, con il creato e con Dio”. Questo il tipo di sforzo che il 29 settembre Papa Francesco ha chiesto ai potenti del mondo nell’ambito di un video messaggio ai partecipanti all’evento Environment and Human Rights organizzato dall’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa in vista della Cop26 in programma a novembre a Glasgow. Parole che risuonano come un’eco di quelle pronunciate 24 ore prima dall’icona ambientalista Greta Thunberg ma che ribadiscono anche l’impegno per l’ambiente profuso dal pontefice fin dai tempi della seconda enciclica Laudatus Si’.
“Quando l’essere umano si pensa come il signore dell’universo, e non come il suo amministratore responsabile, quando non riconosce più la sua giusta posizione in relazione al mondo, giustifica qualsiasi tipo di spreco, sia ambientale che umano, e tratta le altre persone e la natura come meri oggetti”. Così Francesco ha dipinto l’atteggiamento della nostra società rispetto a minacce come l’inquinamento e il cambiamento climatico. Senza dimenticare una riflessione sul tema del consumismo e dello spreco delle risorse, affidata ad un antico motto: “Si deve mangiare per vivere, non vivere per mangiare. Si deve consumare per vivere, non vivere per consumare. E soprattutto mai si deve consumare sfrenatamente, come accade oggi. Ognuno deve usare della terra ciò che serve al proprio sostentamento“. Un passaggio incisivo simile a quello contenuto nella lettera apostolica pubblicata nel giugno 2015 ed incentrata sull’ecologia. Decisa anche la conclusione dell’intervento: “La salute del pianeta è drammatica, per cui non c’è più tempo per aspettare. Serve agire con speranza, coraggio e volontà, prendendo decisioni concrete”.
Quanto all’atteggiamento dell’Unione Europea, il Papa ha accolto con favore “ogni nuovo strumento di cui vorrà dotarsi il Consiglio d’Europa per sostenere le battaglie contro i cambiamenti climatici” e ha richiamato al “principio del multilateralismo“. “La Santa Sede è convinta che ogni iniziativa non si debba limitare solo allo spazio geografico di questo continente, ma, a partire dalla nostra cara Europa, possa raggiungere il mondo intero. In questo senso, si vede con interesse la decisione che il Consiglio d’Europa vorrà prendere per la creazione di un nuovo strumento giuridico atto a legare la cura dell’ambiente al rispetto dei diritti fondamentali dell’uomo“, ha spiegato il pontefice. Che ha aggiunto: “Non c’è più tempo per aspettare, bisogna agire. Ogni strumento che rispetti i diritti umani e i principi della democrazia e dello stato di diritto può risultare utile per affrontare questa sfida globale“.
Poche ore prima di inviare il video messaggio ai leader europei, Francesco si era rivolto con le stesse modalità proprio ai 400 giovani che da 187 Paesi del mondo si erano riuniti a Milano per l’evento Youth4Climate organizzato alla vigilia della pre Cop 26. Un’incontro in cui Thunberg aveva tuonato contro la carenza di impegno delle istituzioni e l’uso di una certa retorica nell’affrontare il tema dell’ambiente con la frase ormai celebre: “Le politiche sul clima sono solo bla bla bla“. “Questa visione è capace di mettere in crisi il mondo degli adulti, poiché rivela il fatto che non solo siete preparati all’azione, ma siete anche disponibili all’ascolto paziente, al dialogo costruttivo e alla comprensione reciproca”, ha spiegato il pontefice. Che ha concluso: “Si dice che siete il futuro, ma in queste cose siete il presente, siete quelli che stanno costruendo oggi, nel presente, il futuro“.