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Singapore, allarme per l’invasione di lontre: divorano le carpe kai, ipotesi di sguinzagliare alligatori per decimarle. Ma c’è chi le difende

Questi buffi animaletti baffuti sbucano dall’acqua in gruppi/famiglie di una decina di esemplari e nottetempo si intrufolano nelle abitazioni e farsi la loro colazione o pranzo

di Davide Turrini

Il curioso caso delle lontre che invadono Singapore. Diverse testate della piccola città-stato del sud est asiatico se ne stanno occupando da tempo. Alcune famigliole di lontre dal pelo liscio prendono d’assalto stagni e piscine private di molte ricche case del paese per cibarsi di prelibati pesci che vi sguazzano. Ma prima di sguainare fucili, doppiette e veleni, come è d’uso nell’italica padania con le nutrie, facciamo un passo indietro per vedere le immagini che arrivano da Singapore. Infatti sembra di essere in un cartone animato. Questi buffi animaletti baffuti sbucano dall’acqua in gruppi/famiglie di una decina di esemplari e nottetempo si intrufolano nelle abitazioni e farsi la loro colazione o pranzo.

Le lontre amano molto le carpe koi, pesci ornamentali di dimensioni anche piuttosto sostenute con scaglie sfumate tra l’arancione e il bianco. Dicevamo dei video e delle foto che girano online sulle lontre ladre. Alcune sono a bordo marciapiede mentre stanno per attraversare la strada e attendono che non passino auto; altre sono in cima a un ponte tra i passanti a verificare se qualche preda è disponibile più sotto. Un’attenzione sfociata perfino nella comunità web Otterwatch costituita da appassionati della lontra a pelo liscio. Il docente di scienze biologiche N. Sivatoshi, detto Otterman, ha spiegato oltretutto che i social media tendono ad “amplificare la presenza di una lontra tanto da pensare che siano dappertutto, ma in realtà è la stessa famiglia in più punti ampiamente lontani ma che si ripetono sullo schermo in continuazione”.

Infatti si stima che le famiglie mariuole di carpe kai siano circa una dozzina e che quando si tratta di mettersi a tavola non guardano in faccia a nessuno: uno degli ultimi avvistamenti con banchetto è avvenuto addirittura in una chiesa dove una famigliola di lontre ha divorato un centinaio di carpe in più giorni di visita. Va comunque sottolineato che l’allevamento delle capre koi a Singapore, come in Giappone, può arrivare a durare decenni (ci sono anche carpe centenarie) e molti allevatori privati intervistati dai media locali hanno pianto la scomparsa violenta dei loro amati pesci. Pesci che vengono curati come “barboncini” e che finiscono per essere valutati in un mercato ittico che non conosce limiti anche decine di migliaia di dollari. Insomma, la faccenda è complessa perché da un lato il malcontento cresce tra tanti utenti online sui social che invitano perfino a sguinzagliare alligatori per fare fuori le lontre.

Dall’altro si sono creati decine di gruppi di supporto delle lontre che tra l’altro vennero decimate nel loro habitat naturale per via dell’esplosione edilizia della città stato negli anni sessanta e che poi ritornarono lentamente a popolare Singapore dagli anni ottanta. Supporto proveniente anche da chi, come l’ex attrice Jazreel Low, ha subito l’uccisione delle amate carpe nel prestigioso stagno di casa nel 2020: “Anche le lontre sono esseri viventi, e non mi sento bene a dire che devono morire a causa di questo incidente. Dobbiamo trovare un modo per vivere con loro. Ucciderle è la via più semplice, ma non credo sia quella giusta. Convivere con loro è difficile, ma dobbiamo solo imparare a farlo”.

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