“Una serie di lavatrici”, “imprenditori col giro di nero“, il “black”. E poi “un gruppo trasversale, diciamo esoterico, dove ci sono diversi massoni, ammiratori di Hitler, ex militari”. È destinata a far discutere l’ultima inchiesta del sito Fanpage.it (qui il video completo). Ma anche a creare imbarazzo all’interno di Fratelli d’Italia. Tre anni fa, nel 2019, un giornalista di Fanpage si è finto un uomo d’affari e ha iniziato a frequentare un gruppo di personaggi di estrema destra a Milano. A guidarlo Roberto Jonghi Lavarini, il “Barone nero“, già candidato alla Camera da Fdi nel 2018 e condannato a due anni per apologia del fascismo. Incontrando Lavarini il giornalista di Fanpage si imbatte in Carlo Fidanza, europarlamentare e capo delegazione di Fratelli d’Italia. Quello che documenta, grazie a una telecamera nascosta, è il modo con cui gli esponenti del partito di Giorgia Meloni conducono la campagna elettorale per le elezioni comunali a Milano.
Fidanza e Javarini, seppur il secondo senza alcun incarico formale, sostengono la candidatura al consiglio comunale dell’avvocato Chiara Valcepina e chiedono esplicitamente finanziamenti al presunto uomo d’affari. “Le modalità sono: o versare nel conto corrente dedicato. Se invece voi avete l’esigenza del contrario e vi è più comodo fare del black, lei si paga il bar e col black poi coprirà altre spese“, dice a un certo punto l’eurodeputato Fidanza al giornalista in incognito. Javarini è più esplicito: bisogna dare i soldi a “due imprenditori se li prendono privatamente perché hanno il giro di nero e fanno i versamenti sul conto della Valcepina”. L’invito viene esplicitato qualche tempo dopo, durante un evento elettorale: Fidanza e Javarini si appartano dopo aver posato sul tavolo il cellulare. Il “barone nero” spiega di avere “una serie di lavatrici” per il finanziamento alla campagna elettorale. Fidanza entra nel dettaglio: “Lui trova quattro o cinque professionisti, queste persone fanno loro il versamento tracciato sul conto elettorale“. Tutta la vicenda sarà seguita da Javarini, perché Fidanza vuole rimanere pulito: “C’ho una partita in un anno e mezzo, io mi gioco il futuro della mia carriera“, spiega. Javarini, invece, sostiene di avere più volte usato queste modalità per finanziare le campagne elettorali: “Anche in regione Lombardia gliene ho portati, ho condotto più operazioni del genere di puro contante”.