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Agenzia delle Dogane, l’ex dirigente accusa Minenna: “Cacciato perché chiedevo chiarezza sulle missioni di una dipendente con lui”. Il direttore: “No, riorganizzazione annunciata”

Alessandro Canali, per due anni braccio destro del numero uno dell'Agenzia, presenta un esposto al tribunale di Roma, come raccontato dal quotidiano Domani: sostiene di essere stato licenziato subito dopo aver denunciato presunte irregolarità della dipendente Patrizia Bosco. Ed elenca tutte le trasferte della donna con Minenna. Che nega: "Riorganizzazione già annunciata da tempo". La nota: “L'Agenzia ed il suo direttore dimostreranno nelle sedi istituzionali la correttezza e trasparenza del loro operato”

All’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli non si parla d’altro. Secondo un esposto depositato al tribunale di Roma e alla Guardia di finanza, l’ex dirigente Alessandro Canali sarebbe stato licenziato subito dopo aver denunciato presunte irregolarità relative a note spese per viaggi e missioni istituzionali della dipendente Patrizia Bosco con cui il direttore Marcello Minenna intratterrebbe una relazione sentimentale. Questa, secondo quanto riportato dal quotidiano Domani giovedì 30 settembre, è la versione di Canali che molto probabilmente finirà per presentare un esposto anche alla Corte dei Conti per danno erariale sulle spese per le trasferte. Tuttavia, secondo l’Agenzia, l’ex dirigente sarebbe stato rimosso dall’incarico solo per effetto di una riorganizzazione già annunciata da tempo. Ma di cui ilfattoquotidiano.it non è riuscito ancora ad avere la documentazione più volte richiesta. “L’Agenzia ed il suo direttore dimostreranno nelle sedi istituzionali la correttezza e trasparenza del loro operato” si legge in una nota dell’ente fiscale che ha annunciato querele contro il giornalista e “quanti avessero collaborato ad offendere l’onorabilità del suo direttore e dell’organismo”.

Fatto sta che le accuse dell’ex direttore, svelate da Domani, sono particolarmente gravi e gettano una cattiva luce sull’ex funzionario Consob scelto direttamente dall’ex premier Giuseppe Conte con il benestare di Beppe Grillo. Per non parlare del fatto che, proprio alla vigilia del primo turno delle elezioni comunali nella Capitale, la denuncia fa emergere un pesante scontro all’interno del Movimento 5 Stelle di cui da tempo fa parte anche Canali, professionista di riferimento del partito nella Capitale. Le accuse dell’ex dirigente capitolino sono estremamente circostanziate con tanto di carrellata degli eventi e delle manifestazioni cui Minenna e Bosco hanno partecipato a spese dell’Agenzia. Con la Bosco nel ruolo di responsabile delle relazioni istituzionali, incarico che, secondo Canali, non sarebbe mai stato formalizzato, ma che, come spiega la direzione dei Monopoli, risulta invece da documentazione pubblica. Secondo fonti interne del resto i due si conoscevano da tempo e proprio Minenna ha voluto la Bosco nel ruolo di responsabile delle relazioni istituzionali per via dell’esperienza professionale già maturata in passato. Poi “lo scorso 22 settembre Canali – messo due anni fa a capo della segreteria dell’ufficio del vicedirettore, ruolo ricoperto ad interim dallo stesso Minenna – ha inviato una mail al suo capo e a Patrizia Bosco, spiegando ai due che “Patrizia, distaccata da un altro ente e formalmente incardinata da Canali, non ha mai timbrato e tuttora risulta non in possesso di cartellino” scrive Domani. “L’avvocato chiede di regolarizzare la questione, e propone a Minenna di scaricare le spese delle trasferte di Bosco non sul suo ufficio, dove lei è incardinata (sarebbe in quel caso solo lui il responsabile in caso di eventuali e presunte irregolarità) – prosegue il giornale -, ma su quello da Minenna, “essendo state gestite sino a ora tutte le missioni direttamente dal direttore generale e dalla sua segretaria”. Il giorno dopo l’invio della missiva – agli atti dell’esposto insieme a foto e messaggi WhatsApp che proverebbero il legame sentimentale tra Minenna e Bosco – il direttore convoca Canali annunciandogli la soppressione dell’ufficio del vicedirettore, con conseguente perdita dell’incarico.

Da documentazione pubblica, liberamente consultabile via web, emergono poi anche tutti gli spostamenti di Minenna e Bosco, elencati nell’esposto di Canali. Dal weekend di Ferragosto a Lampedusa per tre giorni con partenza in aereo da Roma e due camere doppie uso singola nell’hotel Cupola Bianca per una missione regolarmente organizzata su invito dell’ufficio delle dogane del Canale di Sicilia. Una trasferta che, secondo la direzione, è motivata da un incontro programmato con il prefetto Michele Di Bari sul tema dello “smaltimento” delle imbarcazioni usate dai migranti. Al rientro dalla missione, i due hanno poi proseguito il viaggio per Brindisi, tratta che per Minenna è stata a carico dell’Agenzia, mentre la Bosco ha pagato di sua tasca. Ma a Brindisi non risultavano eventi istituzionali. Lungo l’elenco delle trasferte dei due assieme, come del resto, è abbastanza normale per un direttore con al seguito il responsabile delle relazioni istituzionali. Tutte documentate dall’Agenzia: dalla Fashion week di Milano al Salone di Genova, oltre ad altre trasferte fra Trento, Bologna, a Marsala, a Venezia. La tappa di Genova peraltro era stata per Minenna anche l’occasione giusta per incontrarsi con Beppe Grillo e consegnargli il “Libro Blu 2020” che raccoglie la storia delle attività svolte dall’Agenzia lo scorso anno. A Venezia invece i due hanno soggiornato nell’hotel a quattro stelle Savoia & Jolanda a Riva degli Schiavoni. Obiettivo: presenziare alla 78esima Mostra del cinema per presentare un video celebrativo dell’Agenzia.