L’estensione del Green pass ha portato a un boom di tamponi antigenici, mentre non c’è per il momento alcuna impennata di vaccinati. La Fondazione Gimbe fotografa il primo effetto dei decreti che hanno portato all’obbligo della certificazione verde per svolgere diverse attività, compresa quella lavorativa a partire dal 15 ottobre. E proprio quella data viene definita “la prova del nove” per capire se chi ha deciso di non aderire alla campagna vaccinale avrà cambiato idea o preferirà sottoporsi a tre test rapidi a settimana per continuare a recarsi sul posto di lavoro.

“Sin dal 6 agosto l’impatto dell’estensione del Green pass è molto evidente sui tamponi rapidi, la cui media mobile a 7 giorni è aumentata in un mese del 57,7% passando da 113mila (6 agosto) a 178mila (7 settembre) per poi stabilizzarsi – si legge nel monitoraggio settimanale della Fondazione – Sui nuovi vaccinati l’effetto green pass è ancora modesto: dopo un lieve rialzo dopo il 6 agosto, le prime dosi giornaliere sono crollate sino al minimo del 17 settembre (media mobile 66,7 mila), registrando poi una timida risalita e stabilizzandosi intorno a quota 84mila”. Il presidente di Gimbe, Nino Cartabellotta, spiega che la progressiva estensione ha ottenuto un “effetto molto netto in termini di testing della popolazione, contribuendo a ridurre la circolazione del virus, ma sinora non ha prodotto nessuna impennata nella curva dei nuovi vaccinati”. Considerato che almeno 5 milioni di persone non vaccinate sono in età lavorativa, aggiunge, “la prova del nove per valutare l’efficacia della ‘spinta gentile’ arriverà intorno al 15 ottobre, data di decorrenza dell’obbligo del green pass per dipendenti pubblici e privati”.

Al 29 settembre – fa di conto Gimbe – il 76% della popolazione (ovvero 45.041.109 di cittadini) ha ricevuto almeno una dose di vaccino (+590.166 rispetto alla settimana precedente) e il 71,3% (42.259.253 di persone) ha completato il ciclo vaccinale. Nell’ultima settimana, sottolinea la Fondazione, si è registrato un aumento del 4,1% delle dosi iniettate, con una media mobile a 7 giorni di 204.606 somministrazioni al giorno. “Il numero di nuovi vaccinati settimanali, dopo aver raggiunto il minimo di 488mila due settimane fa, è risalito del 19,8% attestandosi a quota 585mila nell’ultima settimana. “A fronte di oltre 8,3 milioni di persone non hanno ricevuto nemmeno una dose – commenta Cartabellotta – in questa fase è molto difficile giudicare l’entità dei progressi della campagna vaccinale, per l’ingiustificata indisponibilità pubblica sia dei dati delle prenotazioni, sia del numero di persone esonerate dalla vaccinazione”.

Tra gli over 50, sottolinea Gimbe, sono ancora 3,5 milioni coloro che non hanno completato il ciclo vaccinale (pari al 12,8% della popolazione in quella fascia d’età). Rilevanti le differenze regionali: si va “dal 15,7% della Calabria al 5,9% della Puglia”. E in 2,71 milioni, aggiunge Gimbe, “non hanno ancora ricevuto nemmeno una dose”. Le coperture vaccinali per fascia di età con almeno una dose di vaccino sono molto variabili: “Dal 96,5% degli over 80 al 69,3% della fascia 12-19 – si legge nel report – In generale, rispetto alla settimana precedente, si registrano incrementi modesti: la percentuale di vaccinati con almeno una dose cresce del 2,5% nella fascia 30-39, del 2,1% nelle fasce 12-19 e 20-29, dell’1,8% nella fascia 40-49 e dell’1,3% nella fascia 50-59, mentre negli over 60 l’incremento non raggiunge l’1%”.

Sul fronte della curva epidemiologia, chiarisce Gimbe, nella settimana 22-28 settembre 2021, rispetto alla precedente, continua il miglioramento. Si è infatti registrata una diminuzione di nuovi casi (23.159, erano 28.676) e dei decessi (386 vs 394). Calano anche i casi attualmente positivi (98.872 vs 109.513), le persone in isolamento domiciliare (94.995 vs 105.060), i ricoveri con sintomi (3.418 vs 3.937) e le terapie intensive (459 vs 516). Numeri che si traducono variazioni significativa da un punto di vista percentuale, a parte il -2% dei decessi: terapia intensiva -11%, ricoverati con sintomi -13,2%, isolamento domiciliare -9,6%, nuovi casi -19,2%, casi attualmente positivi -9,7%. “Ormai da 4 settimane consecutive – dichiara Cartabellotta – continuano a scendere i nuovi casi settimanali: anche sul fronte dei contagi iniziano a intravedersi i risultati della campagna vaccinale”. Nella settimana solo in Emilia-Romagna e Valle d’Aosta crescono i casi attualmente positivi. E, conclude la Fondazione, scendono a 22 le Province con incidenza pari o superiore a 50 casi per 100.000 abitanti e nessuna conta oltre 150 casi per 100.000 abitanti.

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