Tutto è iniziato a causa di una festa di compleanno del capo dei Los Choneros, un detenuto chiamato Victor. I suoi uomini hanno pensato di festeggiare la ricorrenza rivendicando il controllo dell'intero penitenziario. Una presa di posizione che non è piaciuta ai membri delle altre gang rivali incarcerati nella struttura, in particolare quelli dei Los Lobos e dei Tiguerones che, così, hanno aperto il fuoco
Una festa di compleanno del boss di una gang si è trasformata in una carneficina. È successo nel carcere El Litoral di Guayaquil, in Ecuador, dove 116 detenuti sono morti e altri 80 sono rimasti feriti negli scontri a colpi d’arma da fuoco scoppiati tra bande rivali all’interno del penitenziario. A darne notizia è lo stesso presidente della Repubblica dell’Ecuador, Guillermo Lasso, citato dal quotidiano El Comercio di Quito. Il capo dello Stato, che si è trasferito nella città portuale ecuadoriana dopo aver decretato due mesi di stato di emergenza per il sistema carcerario nazionale, ha assicurato che le vittime sono tutti detenuti e che negli scontri non sono rimaste coinvolte persone che facevano parte del personale carcerario.
Tutto è iniziato a causa di una festa di compleanno del capo dei Los Choneros, un detenuto chiamato Victor. I suoi uomini hanno pensato di festeggiare la ricorrenza rivendicando il controllo dell’intero penitenziario. Una presa di posizione che non è piaciuta ai membri delle altre gang rivali incarcerati nella struttura, in particolare quelli dei Los Lobos e dei Tiguerones che, così, hanno aperto il fuoco nei padiglioni otto e nove della prigione. La polizia è riuscita a sottrarsi allo scontro armato, ma centinaia di agenti hanno circondato l’edificio per evitare fughe di massa, riuscendo a riprendere il controllo della situazione dopo cinque ore.
Nel corso della conferenza stampa, Lasso ha confermato che nel carcere del Litoral “si sono scontrati alcuni gruppi violenti” e che “ora il governo metterà in atto uno specifico programma di riabilitazione in questo penitenziario per ristabilire il pieno controllo dello Stato ecuadoriano in quella prigione e successivamente negli altri centri di reclusione del Paese”. Da tempo in Ecuador la situazione delle carceri è esplosiva e quest’anno si sono spesso ripetuti ammutinamenti e rivolte. A febbraio almeno 79 prigionieri sono morti in disordini simultanei in quattro prigioni dove è reclusa circa il 70% della popolazione carceraria ecuadoriana. Ma quest’ultimo episodio, riportano alcuni media locali, ha fatto registrare il bilancio più pesante nella storia delle carceri del Paese.